Chelsea, ecco i soldi per il mercato: da Havertz (70) a Pulisic (20) sono 240,8 i milioni di euro incassati

Chelsea, ecco i soldi per il mercato: da Havertz (70) a Pulisic (20) sono 240,8 i milioni di euro incassati
di Salvatore Riggio
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Sabato 8 Luglio 2023, 11:01

In un mercato nel quale tutti spendono e i costi sono folli, c’è una squadra che sta vedendo bene i propri esuberi. È il anche il club che ha speso di più dal 2013-2014: la bellezza di due miliardi di euro, superando anche il Manchester City, campione di tutto. Sta di fatto, che in questa sessione di mercato i Blues hanno speso 97 milioni di euro, acquistando Nkunku dal Lipsia per 60 e Jackson dal Villarreal per 37. Ma stanno venendo bene. E in attesa della cessione di Lukaku (per una cifra tra i 30-40 milioni di euro), destinato all’Inter nei prossimi giorni (si punta a chiudere entro il 12 luglio, giorno del raduno nerazzurro) appena sarà ceduto Onana al Manchester United per una cifra vicina ai 55 milioni di euro, il club londinese ha già incassato 240,8 milioni di euro.

Gli ultimi dal Milan, che nella giornata di ieri ha chiuso per Pulisic, il Capitan America del calcio statunitense, visto che è lui a indossare la fascia di capitano nella Nazionale statunitense.

Ma prima di Pulisic, il Chelsea ha guadagnato con gli addii di altri sei giocatori. Lista alla mano, da Stamford Bridge alcuni giocatori sono andati via a zero o per fine prestito: Kante (Al Ittihad), Azpilicueta (Atletico Madrid), Bakayoko (svincolato), Joao Felix (tornato all’Atletico Madrid per fine prestito) e Zakaria (tornato alla Juventus per fine prestito).

Invece, oltre a Pulisic appunto, il Chelsea ha salutato Havertz (Arsenal per 70 milioni di euro), Mount (Manchester United per 64,2 milioni di euro), Kovacic (Manchester City per 29,1 milioni di euro), Koulibaly (Al Hilal per 23 milioni di euro), Mendy (Al Ahli per 18,5 milioni di euro) e Loftus-Cheek (Milan per 16,5 milioni di euro). Un lavoro maniacale per investire i soldi sul mercato e riaprire un ciclo con Mauricio Pochettino allenatore. Perché per tutti non si può solo comprare. 

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