Pogba squalificato 4 anni per doping: il fallimento annunciato e una carriera (quasi) finita

Ora dirà addio alla Juventus con due anni di anticipo rispetto alla naturale scadenza del contratto a giugno 2026, con un risparmio di circa 30 milioni per le casse bianconere

Pogba squalificato 4 anni per doping: il centrocampista della Juve potrebbe aver chiuso la carriera
di Alberto Mauro
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Giovedì 29 Febbraio 2024, 12:47 - Ultimo aggiornamento: 15:20

Aveva scelto la Juventus per rilanciarsi, dopo gli ultimi mesi difficili al Manchester United. E invece a Torino Paul Pogba ha ricevuto la mazzata che chiuderà probabilmente la sua carriera: 4 anni di squalifica da Nado Italia per doping, notificata stamattina alla Juventus che rimane intenzionata a procedere alla risoluzione del suo contratto, mentre al francese non rimane che l’ultimo step del TAS, ma ormai il suo destino appare segnato. Il ritorno in Italia è stato costellato da una serie di eventi che lo hanno minato nel fisico e nella mente, fino a comprometterne la carriera. Dall’infortunio al ginocchio alla faida familiare con estorsione annessa, fino alle frizioni per la gestione post infortunio con la Juventus e infine una leggerezza che pagherà con 4 anni di squalifica.

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Il Pogba bis è la cronaca di un fallimento per nulla annunciato; atteso a Torino come il salvatore della patria, fortemente voluto da Allegri, si è dovuto fermare quasi subito dopo il crack in tournée negli Usa l’anno scorso e la sua malagestione (tra terapie conservative fallite e ritardi) che gli ha impedito di partecipare al Mondiale e ha compromesso la prima stagione in bianconero.

Chiusa con 164 minuti in campo, zero gol e uno stipendio fuori budget. Ma i guai per Paul sono proseguiti anche fuori dal campo, con una faida familiare che ha assunto i contorni di una guerriglia internazionale, tra tentativi di estorsione milionari, minacce armate ed emissari ad aspettarlo fuori dai cancelli della Continassa. Tutto questo lo ha segnato, Paul si è isolato dalla squadra, chiudendosi nella villa sulle colline torinesi abitata prima di lui da Cristiano Ronaldo, con la moglie ed i figli. Durante il lungo recupero dall’infortunio e la riabilitazione a Miami ha assunto un integratore consigliatogli da un medico americano per aiutarlo a riprendere il ritmo dei compagni, prescrizione che però si è rivelata letale per la sua carriera. Lo scorso 20 agosto infatti, al termine di Udinese Juventus, è emersa la sua la positività al Dhea confermata alle controanalisi, l’ultima tappa di un personalissimo declino inesorabile. La Procura nazionale antidoping ha chiesto il massimo della pena, quattro anni di squalifica, nessun patteggiamento per il francese (sospeso al minimo sindacale di 2 mila euro al mese) che ha ammesso l’assunzione inconsapevole di un integratore “vietato” e ora dirà addio alla Juventus con due anni di anticipo rispetto alla naturale scadenza del contratto a giugno 2026, con un risparmio di circa 30 milioni per le casse bianconere.

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