Totti: «Se Friedkin comprasse la Roma? Ci parlerei. Mai dire mai»

Totti: «Se Friedkin comprasse la Roma? Ci parlerei. Mai dire mai»
di Ilaria Ravarino
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Martedì 10 Marzo 2020, 09:02

È uno dei concorrenti più a suo agio nella fuga che fa da sfondo a Celebrity Hunted, il reality di Amazon Prime in streaming da venerdì. E sul piccolo schermo, pur interpretando se stesso, Francesco Totti ha carisma da vendere: scherza con i frati che lo ospitano in convento («Bravi, mangiate gli gnocchi giallorossi»), gioca col suo mito («Non voglio il pigiama, dormo nudo»), e nella prima puntata del programma lascia a bocca aperta gli inseguitori con un colpo di scena da vero stratega. Dallo stadio allo studio: in tv è nata una stella.

E adesso? Un futuro da attore?
«No. Non è un'ipotesi che prendo in considerazione. Sono e resto un calciatore».

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Nemmeno con Ilary? Girava la voce di una vostra Casa Vianello...
«Era una battuta fra amici, che a un certo punto ha cominciato a circolare come se fosse stata vera».

Ma perché Totti fa un reality?
«L'ho fatto perché in quel momento ero libero e avevo voglia di sperimentare una situazione diversa, di buttarmi in una nuova avventura. Certo: se fossi stato ancora alla Roma non l'avrei mai fatto».

A proposito: se Dan Friedkin dovesse firmare, è sempre certo di non volerci tornare, alla Roma?
«Se dovesse arrivare una telefonata, ci parlerei. Valuterei. Mai dire mai».

Ha trascorso per gioco 14 giorni in fuga. La cosa più difficile?
«Stare lontano dalla famiglia e dal telefonino, dai messaggi e da internet. Piccole mancanze che ti aprono un mondo: in fondo mi piaceva sentirmi lontano da tutto, pensare solo al reality, a come vincerlo».
 



Claudio Santamaria ha partecipato con la moglie. Perché lei senza Ilary?
«Avevo chiesto di farlo insieme, ma mia moglie ha un contratto con Mediaset e non poteva. Poi quando sei in coppia devi pensare per due. Quando sono solo vado dritto come un treno alla meta. Mi avrebbero preso prima, se fossimo stati insieme».

Nella vita ha mai avuto voglia di fuggire?
«Non sono mai scappato da nessuno, anche se in certi momenti l'avrei fatto volentieri: per esempio quando non riuscivo a giocare in pace a pallone ai giardinetti con mio figlio, o a portarlo alle giostre. Sono scappato dai paparazzi quando ero fidanzato con Ilary».

E dalla Roma?
«A un certo punto l'ipotesi di andare via è diventata abbastanza concreta. Ma poi ha vinto il rispetto per la gente, per i tifosi, l'amore per la maglia. Non potevo tradire una società che mi aveva dato così tanto».

Da romanista: Roma in Europa League?
«È un obiettivo, come lo è il quarto posto. Ma sappiamo tutti che non è facile, il campionato sta per finire. Se riescono a rimanere uniti, e a fare bene il loro lavoro, possono ancora centrare gli obiettivi».

Nel reality fugge. Nella vita, con il coronavirus, restiamo a casa. Come la vive?
«È il momento della paura. Dobbiamo restare uniti, da nord a sud, e trovare questo benedetto vaccino. In giro c'è tanta ansia, anche perché tutti parlano e c'è chi dice la verità e chi cavolate. Dobbiamo essere forti. E seguire chi, dall'alto, ci dice: chiudete tutto. L'economia va a picco, purtroppo. Ma la salute viene prima».

Anche il campionato deve chiudere?
«Anche il campionato, si. Non è giusto che il bar debba chiudere e il campionato no. Sarebbe surreale. Anche se sarà un danno economico non da poco».

Si è nascosto anche in convento. Perché?
«È stata una mattata, ero certo che là non mi avrebbero trovato. Non avrei mai detto che avrei indossato anche il saio in vita mia, che avrei dormito in un convento, pranzando e cenando con i frati. E poi sono credente. Ogni tanto purificarsi non fa male».

Presto vedremo una serie su di lei. Come vorrebbe essere rappresentato?
«Totti lo conoscono tutti. Ma pochi conoscono Francesco. Mi piacerebbe essere raccontato come una persona normale, come un papà. Anche perché, conoscendomi, penso che Francesco sia molto, molto meglio di Totti».
 

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