Nadal non è ancora Rafa e forse non lo sarà più, ma al 60%, al rientro dopo tre mesi e l’ennesimo infortunio, domina per 6-2 6-3 Flavio Cobolli, troppo indispettito dal top e dalle smorzate del più forte specialista della terra battuta di sempre per concentrarsi sugli evidenti limiti dello spagnolo a cominciare dal servizio. Che da Roma 2008 non ha più perso al primo match di un torneo sul rosso, da Santiago 2013 non cede a un over 50 della classifica e a Barcellona ha trionfato 12 volte su 16, con 67 partite vinte su 70. Confermandosi agonista perfetto e cavalleresco. Quando, sul match point, dal pubblico urlanoo «Arrivederci Flavio», si ferma, scuote la testa e si scusa con l’azzurro, per poi abbracciarlo a rete. Il quasi 38enne campione di 22 Slam, che sogna l’oro olimpico a fianco dell’erede Carlos Alcaraz al Roland Garros, vinto 14 volte, incrocia oggi De Minaur. In campo anche Musetti-Carballes Baena, Vavassori (lucky loser)-Bautista Agut.
RIMONTA
Esaltante rimonta di Matteo Arnaldi (n. 40 ATP) col coetaneo 23enne l'argentino Sebastian Baez (13) per 5-7 7-6 6-2 annullando 4 match point: sul 5-4 e sul 3-6 del tie-break.