Protesta agricoltori

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Infiamma la protesta degli agricoltori in tutta Europa che manifestano contro le tasse sul carburante e contro alcune politiche agricole dell’Unione europea. Al centro delle proteste «l’aumento delle tasse sul carburante dei trattori, come in Germania» ma anche il fatto che le istituzioni europee «continuano a importare beni agricoli da Paesi terzi che non hanno le stesse restrizioni ambientali che abbiamo in Ue», spiega a GEA uno dei manifestanti, appartenenti al sindacato agricolo degli agricoltori francesi, Coordination Rurale, riconoscibile dal gilet giallo.

L’Europa fa (mezzo) dietrofront per placare la rabbia degli agricoltori. Con i trattori che premono alle porte del quartiere Ue di Bruxelles, blindato in occasione del summit dei leader dei Ventisette che si apre questa mattina, la Commissione tende una mano ai coltivatori diretti che protestano da settimane in tutto il continente. Lo fa mettendo sul tavolo, da subito, una doppietta di misure: più terre arabili con l’estensione anche al 2024 dello stop all’obbligo che impone di tenere a riposo il 4% dei terreni, e più tutele per i produttori dal rischio concorrenza a basso prezzo rappresentata dalle importazioni agricole in arrivo dall’Ucraina. Sullo sfondo, intanto, prende quota la volontà di collocare su un binario morto la firma dell’intesa commerciale Ue-Mercosur, accusata di aprire le porte del mercato europeo a imponenti volumi di alimenti sudamericani più economici, dalla carne di manzo e pollo a zucchero e riso. «Gli agricoltori europei portano sulle nostre tavole il cibo migliore e più salutare al mondo. Davanti alle avversità, troviamo soluzione comuni», ha scritto su X la presidente della Commissione Ursula von der Leyen, che appena una settimana fa aveva avviato un dialogo strategico che durerà sei mesi con i rappresentanti della filiera. «Rispettiamo tutti quelli che hanno qualcosa da dire sulle nostre politiche. Ma quasi metà del bilancio Ue va a sostegno dell’agricoltura, e i coltivatori sanno che non c’è migliore alleato per tutelare i loro guadagni», ha detto in sala stampa il suo vice Margaritis Schinas, nel corso del doppio (e precipitoso) annuncio. Secondo il capo del Green Deal Maros Šefčovič, «con questa azione stabilizzatrice, possiamo contribuire ad alleviare la preoccupazione dei nostri agricoltori e garantire che rimangano economicamente sostenibili in un periodo di grande incertezza».
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