Circa dieci giorni fa, il 3 novembre, il poderoso attacco di Anonymous contro le infrastrutture informatiche italiane, per lo più in campo medico-sanitario, ha riportato alla luce la fragilità di alcune reti nazionali rispetto a un numero di attacchi in costante crescita, “banali e di successo” come ha testimoniato il rapporto Clusit dello scorso anno. Non solo: sotto attacco anche le infrastrutture critiche come i porti e l'industria navale italiana, attraverso il malware MartyMcFly. Questa nuova ondata di attacchi ha risvegliato l'attenzione italiana verso la protezione dei dati e delle reti sensibili, ma l'occhio della delegazione italiana, che comprende anche organi delle forze dell'ordine, tra cui i corpi di Polizia Penitenziaria, Guardia di Finanza, è anche sui sistemi più moderni di sorveglianza e investigazione, per incrementare la sicurezza. Non solo, presenti a Tel Aviv anche rappresentanti di grandi industrie italiane nel campo navale e trasporti e una delegazione di imprenditori veneti.
Lo scorso settembre la CyberTech Conference, tenutasi a Roma alla Nuvola Convention Center, ha portato il tema della sicurezza informatica al centro dell'agenda italiana, in stretta relazione con le aziende israeliane, organizzatrici dell'evento. Droni, sistemi di riconoscimento visivo e persino audio, difesa delle infrastrutture critiche sono alcuni dei principali campi in cui le aziende, in mostra all'Hls&Cyber2018 a Tel Aviv, hanno focalizzato il loro impegno, progettando soluzioni futuribili che già da oggi mirano alla protezione di dati e transazioni. Alcune di queste – come la società di droni Prospecto o l'azienda di sviluppo software API Open Legacy – collaborano già con alcune delle maggiori aziende italiane, ospitando anche alcuni centri di ricerca.
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