Automotive, l'intelligenza artificiale rivoluziona la fabbrica: tempi di progettazione e sviluppo ridotti, maggiore produttività

Gli stabilimenti in Europa generano il 7% del Pil e danno lavoro a quasi 15 milioni di persone progrediscono con il nuovo approccio

L’auto da corsa guidata da un pilota a intelligenza artificiale che ha costruito il Politecnico di Milano, capace di condurre la propria monoposto fino a 309 km/h (record mondiale)
di Nicola Desiderio
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Mercoledì 20 Marzo 2024, 12:19 - Ultimo aggiornamento: 21 Marzo, 07:41

Sta entrando prepotentemente nell’automobile, l’intelligenza artificiale.

Non solo in quella che guidiamo e guideremo, ma nei processi che riguardano quella grande industria che, direttamente o indirettamente, in Europa genera oltre il 7% del Pil e dà lavoro a 14,6 milioni di persone. Una macchina enorme e articolata che produce benessere e innovazione e, proprio in virtù della sua complessità, può trarre enormi benefici dall’IA, una famiglia di tecnologie in grado di gestire e analizzare una mole gigantesca di dati e fattori apprendendo continuamente. I primi vantaggi si trovano nei processi di ricerca&sviluppo, progettazione, produzione, nell’approvvigionamento e nella logistica. Da tempo i sistemi di realtà virtuale permettono di progettare su computer i veicoli e simularne il comportamento, accorciando i tempi di sviluppo e riducendo quelli di collaudo, e ancora prima la robotica ha automatizzato gli stabilimenti. L’intelligenza artificiale è un passo ulteriore che si trasformerà in balzo nei prossimi anni. I gemelli digitali, che già oggi sono utilizzati nei processi di progettazione, diventeranno ancora più “gemelli” grazie all’intelligenza artificiale simulando gli effetti sistemici di ogni aggiunta e modifica ed evidenziando correlazioni prima invisibili che riguardano sia il veicolo sia l’interazione con l’ambiente in cui andrà ad operare.

IMPATTO AMBIENTALE

Grazie all’IA, si possono studiare automobili più leggere e aerodinamiche, più sicure in caso di incidente e dotate di batterie che durano di più e che impiegano materiali più facili da trovare, più economici e che hanno un impatto ambientale minore. Secondo la società di consulenza McKinsey, la progettazione e la simulazione assistita da IA permette di ridurre gli errori e le correzioni successive del 90%, migliorando la produttività del 10-15% e diminuendo il time-to-market dal 10% al 40%. L’IA inoltre permette di avere robot di produzione più intelligenti che permettono di aumentare il grado di automazione del 30%, facendo crescere la produttività del 20%, diminuire i costi di manutenzione del 10% e d’ispezione del 25% ottenendo prodotti di maggiore qualità. L’intelligenza artificiale permette inoltre di ottimizzare la logistica, gli stock e i tempi di approvvigionamento e, insieme al cloud, di raggiungere una maggiore integrazione tra gli stabilimenti e i fornitori, ovunque essi si trovino.

OTTIMIZZARE GLI ORDINI

Anche in questo caso si parla oramai di gemello digitale grazie al quale è possibile ottimizzare gli ordini da parte dei clienti ottimizzando l’allocazione delle risorse, controllando e tracciando in tempo reale qualsiasi parametro, come la posizione di un mezzo di trasporto e persino il consumo di energia di ogni macchinario. Un Grande Fratello che non entra solo nelle macchine e nei processi, ma che si sta trasformando in uno strumento di decisione grazie alla sua intelligenza, accompagnata da una capacità di elaborazione dei dati infinitamente superiore che permette di gestire meglio sistemi ad alta complessità e di elaborare dunque scenari più completi ed esaustivi. Da tempo, ad esempio, l’IA è utilizzata anche nelle competizioni, non solo per progettare e provare le vetture in modo virtuale, ma anche per elaborare strategie di gara, gestire la squadra e il cosiddetto “muretto” in pista e persino per individuare problemi sulla vettura senza farla rientrare nei box attraverso sensori acustici e ottici. Non è neppure tanto lontano il momento nel quale il pilota stesso potrà contare su un assistente intelligente o avrà come compagno di squadra un pilota a intelligenza artificiale. E in questo l’Italia è all’avanguardia, visto che il Politecnico di Milano ha costruito un’auto da corsa guidata da pilota a intelligenza artificiale battezzato As.car.i (AutonomouS.CAR.Intelligence), capace di condurre la propria monoposto fino a 309 km/h (record mondiale), di vincere in ogni gara per auto robot alle quali ha partecipato e di battagliare ruota a ruota con il proprio avversario. E non su un videogioco, ma in pista.

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