Agenzia spaziale italiana, Roberto Battiston confermato alla presidenza: Luna e Marte nel mirino

Agenzia spaziale italiana, Roberto Battiston confermato alla presidenza: Luna e Marte nel mirino
di Paolo Ricci Bitti
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Mercoledì 9 Maggio 2018, 21:03 - Ultimo aggiornamento: 11 Maggio, 15:55
Roberto Battston altri quattro anni ai comandi dell'astronave dell'Agenzia spaziale italiana. Altri quattro anni al coordinamento di un comparto di assoluta eccellenza che vale  un miliardo e 600mila euro e 6mila qualificatissimi posti di lavoro: cifre peraltro in continua crescita negli anni del primo mandato del fisico trentino che è stato confermato fino al 2022 al vertice dell'Asi. Stabilità e continuità, insomma, che in settore come questo permetteranno di incrementare il corso positivo delle attività.

 
Un ruolo dalla tripla responsabilità: guidare un'agenzia che deve a sua volta aiutare aziende nelle strategie e nelle scelte che permettono all'Italia di fare parte, e con evidenza, del ristretto club delle potenze spaziali; rappresentare l'Asi nell'Agenzia spaziale europea e nei confronti delle altre agenzie spaziali statali mondiali, alle quali si sono aggiunte in questi ultimi anni non poche realtà private, e infine collegare il mondo della ricerca spaziale (a cominciare dalle università) a quello della divulgazione, un settore determinante per la crescita delle nuove generazioni che a loro volta potranno confrontarsi con le nuove frontiere dell'avventura dell'uomo nello spazio. Un settore, la divulgazione, che Battiston ha sempre affiancato alla sua attività di scienziato e di accademico: coinvolgere i più giovani e cercare di affascinarli alle studio di discipline scientifiche. Un investimento che non si misura subito in costi e ricavi economici (comunque alti in questi scenari che vedono fruttare da 3 a 8 euro per ogni euro investito), ma che innesca progressi per tutta la società civile.      

Intanto il nuovo mandato consentirà a Battiston di seguire anche la seconda parte della missione europea Exomars in cui l'Italia rappresenta il 36% delle attività, la quota maggiore. Nel 2020 è prevista la partenza del lander che atterrerà su Marte dopo un viaggio di otto mesi e che permetterà, grazie a una trivella italiana, di raccogliere campioni a 2 metri di profondità (un record) per cercare tracce di vita. E poi c'è il traguardo della Luna, dove le agenzie spaziali europee potrebbero allestire una base.

Battiston guarda insomma con ottimismo al futuro che per lo spazio italiano si annuncia sempre più promettente

Dopo il primo mandato, del maggio 2014, Battiston è pronto ad affrontare i prossimi quattro anni con tanti progetti, primo fra tutti la Space Economy tesa a portare sul mercato tecnologie innovative e strategiche grazie a partnership pubblico-privato.

Nato a Trento nel 1956, sposato, quattro figli, Battiston è ordinario di fisica sperimentale all'università di Trento. Dopo la laurea in Fisica alla Scuola Normale di Pisa, si è perfezionato in Francia, all'Ecole Normale Superieure, e nel 1982 ha conseguito il dottorato presso l'Università di Parigi IX, Orsay.

Nel 1993 è diventato ordinario di fisica generale nell'università di Perugia e da 20 anni è attivo nel settore spaziale, in particolare nella ricerca sui raggi cosmici.
Nel 1994, con il Nobel Samuel Ting, ha proposto l'esperimento Ams (Alpha Magnetic Spectrometer), il «cacciatore di antimateria» installato dal 2011 all'esterno della Stazione Spaziale Internazionale.

 


Alla decisione del comitato di esperti, annunciata dal ministero per l'Istruzione, l'Università e la Ricerca, Battiston ha risposto con un «senso di gratitudine per chi ha compiuto una scelta che permette di dare continuità a una serie di strategie che l'Asi, per conto del governo, ha realizzato in questi anni». Ci sono «molti progetti in sviluppo e altri da lanciare» e la continuità di esercizio per l'Asi è «positiva, costruttiva e utile perché permette di proseguire lungo la strada intrapresa finora».

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Una strada che senza dubbio ha al suo attivo risultati positivi, le cui cifre parlano chiaro: nei quattro anni del suo mandato l'occupazione nel settore aerospaziale «ha superato il tasso di crescita dell'1%, con livelli del 20% nelle piccole e medie imprese», ha detto Battiston. A livello di Unione Europea, ha proseguito, «il ritorno ha superato gli investimenti di 100 milioni, pari al 4%: cifre che testimoniano come l'Italia» e anche nell'ambito dell'Agenzia Spaziale Europea (Esa) «abbiamo ritorni che eccedono gli investimenti fatti». Tutto questo per Battiston dimostra come «la nostra industria sia attiva, agile e pronta a cogliere opportunità».

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