Fame Lab: Ercoli Finzi e Molina portano nello spazio bambini e ragazzi del National Geographic Festival delle Scienze

Fame Lab: Ercoli Finzi e Molina portano nello spazio bambini e ragazzi del National Geographic Festival delle Scienze
di Paolo Ricci Bitti
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Venerdì 20 Aprile 2018, 22:08 - Ultimo aggiornamento: 23 Aprile, 14:52

A occhio e croce non ci sono e non ci saranno bulli fra gli studenti che, sgranando gli occhi, non si sono persi una sillaba degli scienziati Amalia Ercoli Finzi e Marco Molina e si sono fatti accompagnare dall'Auditorium Parco della Musica di Roma fino alla Luna, a Marte e anche più in là. Silenzio assoluto interrotto solo dagli applausi e dalle risate perché anche se l'argomento è alto, altissimo, un po' di ironia non manca mai nei loro interventi: dai bambini delle materne agli universitari, per non dire dei ricercatori, capita sempre così quando scendono in campo quei due capaci al tempo stesso di tagliare fenomenali traguardi scientifici e di trasferire agli altri - di tutte le età - amore e curiosità per le avventure della scienza.   

Da una parte la prima italiana laureata in ingegneria aerospaziale e poi fra i protagonisti dell'impresa del millennio (The Times dixit), ovvero la cattura della cometa 67P con la sonda Rosetta. Dall'altra il responsabile della linea di business Spazio di Leonardo, peraltro un ex alunno della professoressa del Politecnico di Milano. Molina, poi, davanti agli studenti brandeggiava qualcosa che da lontano assomiglia al piffero di Hamelin (sempre al Parco della Musica ci si trovava) ma che è ancora più trascinante: la luccicante punta del trapano che fra due anni perforerà il suolo di Marte per cercare tracce di vita, un gioiello assoluto della tecnologia di Leonardo e non solo perché ha componenti di diamante.

L'ambientazione per l'incontro tra gli scienziati e i giovani l'ha fornita il National Geographic Festival delle Scienze in corso fino al 22 aprile a Roma all’Auditorium, di cui è educational partner Leonardo per sottolineare l’importanza della divulgazione di una cultura scientifica tra le nuove generazioni. E apre il cuore vedere in questi giorni l'entusiasmo di bambini e adolescenti che, accompagnati dagli insegnanti, animano i millanta laboratori sulla “causa delle cose”, come recita il felice titolo del Nat Geo Festival allestito con il sostegno dell'Agenzia spaziale italiana e dell'Infn.



Amalia Ercoli Finzi e Marco Molina hanno partecipato in particolare alla finale italiana del FameLab, il talent show in cui in soli tre minuti, scienziati, ricercatori e studenti hanno messo alla prova la loro capacità di comunicare argomenti scientifici al pubblico e a una giuria di esperti.

I due hanno raccontato la reciproche esperienze di ricerca nell’ambito dei maggiori progetti spaziali internazionali. Molina si è persino finto un concorrente del FameLab Italia illustrando in tre minuti il progetto della trivella marziana sviluppata da Leonardo, star della missione ExoMars 2020 dall'Agenzia spaziale europea che per oltre un terzo è tarhgata Italia. Grazie ad una sorta di cucchiaino e alla fessura sulla punta si potranno raccogliere fino a 2 metri di profondità (record galattico) i campioni da analizzare già sul rover per cercare possibili forme di vita marziane. Campioni che non saranno raccolti a caso, ma con un metodo mirato grazie a un altro strumento di Leonardo: Ma_Miss, uno spettrometro ad infrarossi miniaturizzato che, opportunamente inserito all’interno della punta, fornirà agli scienziati informazioni sulla composione del terreno sotto le sabbie marziane. Proprio il 19 aprile è stato annunciato il completamento di Ma_Mis: è il primo strumento scientifico della missione ExoMars 2020 a venire ultimato ed essere pronto per la consegna.

Sul pianeta rosso non dovrebbero poi esserci pinguini, ma intanto Ercoli Finzi e Molina hanno anche partecipato con i bambini dai 5 ai 7 anni al laboratorio Pinguini su Marte: grazie a un gioco teatrale, i piccoli sono proiettati in realtà inusuali per svolgere, in condizioni fisiche diverse rispetto alla Terra, compiti e mansioni di un team di astronauti.

«La scienza - ha detto la professoressa nel giorno in cui compie 81 anni - non è qualcosa di esclusivo, va diffusa a tutti e a tutti i livelli, in particolare fra i bambini fin dalle scuole elementari: è a quell'età che in noi si creano le immagini del futuro che affronteremo con la capacità di governarlo. In tutti c'è un'eccellenza da far emergere il prima possibile».

Rimbalzando come sonde fra i pianeti Ercoli Finzi e Molina hanno infine coinvolto gli studenti nell’analisi delle tecnologie relativa alla sfida delle sfide dell’astrofisica, quella relativa alle onde gravitazionali.

E ancora una volta silenzio, applausi e risate: tutti gli studenti attirati dall'invincibile forza di gravità del fascino dei due scienziati.
 



 
 


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