A Monaco la futuribile Supernova, a Roma Planetario nel degrado: la capitale distante anni luce dall'Europa

L'interno del Centro visite e Planetario Supenova dell'Eso a Garching in Germania,
di Enzo Vitale
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Giovedì 10 Maggio 2018, 11:00 - Ultimo aggiornamento: 11 Maggio, 15:54
Un'immagine del cielo notturno lunga 40 metri, un meteorite caduto sulla Terra anni fa, un pezzo dello specchio del futuro supertelescopio Elt, l'Extremely Large Telescope (il più grande telescopio al mondo che avrà uno specchio di 39 metri di diametro in fase di realizzazione in Cile) e un laboratorio interattivo dove sarà possibile costruirsi il proprio strumento ottico. Per chi poi ha un po' più di fiato e resistenza c'è anche la bicicletta che viaggia alla velocità della luce.

E' la “stella” che brilla in un sobborgo di Monaco, che manco a farlo apposta si chiama Supernova. Il nuovo Centro visite e Planetario realizzato a Garching, una piccola cittadina nei pressi di Monaco di Baviera, è stato inaugurato alla fine dello scorso mese. Si tratta di un vero e proprio gioiello della tecnologia dove modernissimi strumenti digitali «offrono una visione dell'Universo e un'esperienza  mai viste prima». A garantirlo sono i responsabili dell'Eso, European southern observatory che, proprio nella città tedesca, ha la sua sede centrale.

DA MONACO A ROMA
E allora con un salto di quasi mille chilometri sbarchiamo a Roma, precisamente al quartiere Eur. Qui da ormai qualche anno giace nel degrado quello che era stato un fiore all'occhiello della Capitale: la sede del Planetario e il museo della Civiltà Romana.
Fra ritardi, lavori mai iniziati, progetti naufragati e promesse mai mantenute, la struttura resta in un indifferente e biasimevole abbandono.
A dire il vero qualche speranzuccia ultimamente c'era stata. In molti speravano che la manifestazione motoristica di qualche settimana fa, la Abb Formula E, che si è svolta a non più di 150 metri dai sontuosi padiglioni, potesse riaccendere i riflettori sul caso ma, a quanto pare, per piazza Agnelli e i suoi edifici non è cambiato praticamente nulla. L'unica cosa certa è la tabella dei lavori esposta davanti al museo che riporta la fine dei lavori esterni per ottobre 2018. Una data che sarà mantenuta?



(La situazione in cui versa l'area del Planetario)

LE STELLE ALL'EX DOGANA
Attualmente gli eventi legati alla divulgazione dell'astronomia sono ospitati all'ex Dogana, in via dello Scalo di San Lorenzo, ma i problemi non mancano e pure qui si prospetta l'ennesima chiusura. Entro la fine di quest'anno, infatti, scade il contratto di noleggio della struttura e allora per il Planetario si annuncia una nuova spiacevole disavventura. Oltretutto il 2018 coincide con i 90 anni del plesso originale, quello delle Terme di Dioclezano in piazza Esedra, che fu  inaugurato nel novembre del 1928  da Benito Mussolini.

(Benito Mussolini inaugura nel novembre del 1928 il Planetario di Roma)

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IL COMPLESSO FUTURISTICO DELLA GERMANIA
Ritornando in Germania va ricodato che la fantascientica struttura è stata realizzata grazie a una collaborazione tra l'Eso (European Southern Observatory) e l'Istituto per studi Teorici di Heidelberg.
«L'edificio è una donazione della KTS (Klaus Tschira Stiftung), una Fondazione che promuove le scienze naturali, la matematica e l'informatica -spiegano i vertici dell'Eso nel loro sito web-. La gestione della struttura è affidata a noi dell'Eso».

GLI EVENTI IN PROGRAMMA
Per tutto il 2018 le attività di Supernova saranno gratuite e i visitatori potranno ammirare le meraviglie dell'Universo, documentari sul cielo e lo spazio, film di animazione e proiezioni a tema, naturalmente, astronomico. Tra i tanti eventi si possono citare  "I segreti della gravità", film sulle scoperte di Albert Einstein,  "L'Universo nascosto", un documentario proiettato su uno schermo gigante e un affascinante Viaggio nel sistema solare. Ma non è tutto perchè dalle miriadi di manifestazioni c'è pure la possibilità di partecipare a diversi laboratori dove si può assistere a vari esperimenti e mostre. Insomma un fantastico contenitore scientifico adatto a tutti: dai bambini agli adulti senza dimenticare i nonni.


(Supernova, il video del Planetario realizzato in Germania)


LE INIZIATIVE PER ROMA
Germania superstar, è proprio il caso di dirlo, e Roma priva di una struttura scientifica che non manca in nessuna capitale del mondo. Ma un manipolo di appassionati non si arrende e così, attaverso il social più diffuso del pianeta, è nato il profilo “Riapriamo il Planetario di Roma”.
«Il confronto con la Germania è praticamente impossibile -dice Alfredo Aloe che insieme a Fulvia Cattarin e Daniele Grancio amministra il profilo Facebook-, un complesso così futuristico noi ce lo sogniamo.  Attualmente il Planetario  è inserito all'interno di un contesto provvisorio, precario e direi quasi privo di futuro. All'assessore e vice sindaco bisognerebbe chiedere cosa e come l'amministrazione capitolina ha pensato di affrontare questa situazione. La cosa preoccupante -prosegue Aloe- è sicuramente la situazione all'interno della struttura in piazza Agnelli, soprattutto l'obsolescenza dei contenuti e della strumentazione scientifica ferma da anni.  Come gruppo continueremo sicuramente a vigilare e cercare risposte per capire come mai in una città come la nostra sia così difficile dare a cittadini e turisti un luogo importante dedicato alla scienza».
Tra i tanti aneddoti e storie legate alla situazione in cui versa il Planetario dell'Eur, Aloe ne ricorda uno in particolare: «L'immagine emblematica che più mi è rimasta scolpita nella mente -conclude- è  quella di una ragazza inglese che lo scorso gennaio vagava smarrita in piazza Agnelli alla ricerca del Museo Astronomico e del Planetario».

Inutile nascondere la testa sotto la sabbia, la situazione è quella che è. Probabilmente un grosso aiuto potrebbe arrivare da enti come Asi (Agenzia spaziale italiana), Inaf (Istituto nazionale di astrofisica) e Infn (Istituto nazionale di fisica nucleare), ma anche da altri  organismi che in un modo o nell'altro hanno a che fare con la scienza. Gradito, come in Germania, l'interesse di qualche mecenate.

E allora, prima di realizzare voli pindarici o andare in orbita, seppur col pensiero, in questa specifica situazione molto meglio restare con i piedi per terra.

enzo.vitale@ilmessaggero.it
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