Alta Velocità, il piano della Regione in tre mosse per salire sulle Frecce

La zona di Creti dove potrà sorgere la nuova stazione Media Etruria
di Federico Fabrizi
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Sabato 16 Marzo 2024, 07:25
PERUGIA - Creti, Orte e Foligno. L’Umbria con tre porte di accesso all’Alta Velocità. Le linee del piano disegnato dalla Regione per acciuffare le Frecce assumono ormai un tratto sempre più netto. Il triangolo nord-sud-est è definito, con annesse polemiche, pareri tecnici e battaglie all’orizzonte, ma la rotta a Palazzo Donini è tracciata.
Allo schema a tre porte si somma la decisione - ormai naturale - di stabilizzare il Frecciarossa “perugino” delle 5,24 del mattino, quello che raggiunge Milano Porta Garibaldi in 3 ore e 48 minuti e riparte dal capoluogo lombardo poco prima dell’ora di cena (18,48), così da arrivare a Fontivegge in tempo per i programmi di seconda serata: 22,30. In vista della prossima campagna elettorale, l’assessore regionale ai trasporti Enrico Melasecche potrà portare in dote alla presidente Tesei anche un risparmio: arretrare quel treno da Arezzo a Perugia costava all’Umbria 2 milioni e mezzo di euro all’anno, ora solo 600mila. Il servizio funziona e la quota di passeggeri compensa in parte la spesa.
NORD
Ma dove sarà piazzata la vera stazione dell’Alta Velocità per Perugia? Dal fronte Regione, ormai, i dubbi sono pochi: la stazione Media Etruria di cui si discute da un sacco di tempo s’ha da fare a Creti, frazione del Comune di Cortona, a circa 40 minuti in auto da Fontivegge.
La scelta è quella uscita dal tavolo tecnico voluto dall’allora ministro Giovannini a cui hanno partecipato Umbria e Toscana insieme ai big di Reti Ferroviaria Italiana. Le 60 pagine di relazione che riassumono l’opera di svariati algoritmi conducono proprio lì: a due passi dal Lago Trasimeno, sulla strada per l’outlet di Valdichiana, nelle campagne in provincia di Arezzo, ma soprattutto sulla linea “direttissima”. Anche chi gestisce l’Alta Velocità, invitato alla discussione, era stato concorde: la Media Etruria più conveniente è Creti. L’idea è di portarci, una volta a regime, 14 coppie di treni, cioè 28 fermate al giorno dell’Alta Velocità. La relazione con queste conclusione è già da un po’ nei cassetti del ministro Salvini, che sul punto ha sempre specificato di voler prediligere la scelta che i tecnici avrebbero indicato come la migliore. La giunta Tesei considera la partita chiusa, la città di Arezzo e un po’ di Toscana la vedono diversamente. 
«La soluzione Creti è logica e definitiva - rimarca l’assessore regionale ai Trasporti Enrico Melasecche - il parere dei tecnici è chiarissimo. Oggi su questa vicenda l’Umbria chiede il rispetto e la dignità che le spetta, la stessa che deve essere riconosciuta a tutte le Regioni. Quando si è discusso della E78, la soluzione emersa non è stata certo quella che l’Umbria avrebbe prediletto, ma l’abbiamo correttamente accettata. E adesso invece qualcuno non intende stare alle regole del gioco. Pensare di riaprire il tavolo ora è come immaginare la scena di una partita di calcio arrivata al 90’ minuto con un giocatore di una delle due squadre in campo che prende la palla e se la porta via per impedire all’arbitro di fischiare la fine». Insomma, la musica è: partita finita.
SUD 
Invece per Orte - quindi la provincia di Terni e mezza Umbria meridionale - le buone notizie sono quelle rimbalzate dalla Regione Lazio, che nei mesi scorsi ha inserito proprio il segmento Roma-Orte, accanto a quello tra Frosinone e Cassino, tra le tratte su cui investire per mantenere i treni veloci nei prossimi dieci anni. Complessivamente, il piano prevede circa 5 milioni di euro all’anno fino al 2034.
EST
La terza porta umbra all’Alta Velocità è Foligno. Ad essere più precisi Fossato di Vico, perché da lì mette piede in Umbria il treno Ravenna-Roma-Salerno. Quello era un Frecciabianca, è diventato Frecciargento - con qualche protesta dei pendolari - e potrebbe diventare Frecciarossa entro la primavera del prossimo anno. L’idea sarebbe di tre fermate: Foligno, Spoleto e Terni. Se i pendolari protestano perché giudicano la soluzione penalizzante per loro, gli ultras delle Frecce utilizzano l’argomento per proporre uno schema simile anche per altri treni veloci, con un maggior numero di fermate umbre. 
La soluzione di compromesso, però, prevederebbe fermate solo nelle città più grandi compensate dal fatto che un convoglio del genere, nel viaggio dall’Emilia Romagna alla Campagna, corre a velocità da Freccia per il 70 per cento del proprio percorso, quindi resta appetibile per i viaggiatori. Il punto alla fine è questo: per far viaggiare un treno veloce servono abbastanza passeggeri disposti a pagare il biglietto per salirci sopra.
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