LE OPERAZIONI
Una delle prime operazioni che potrà essere messa in campo dall'Organo straordinario di liquidazione riguarda l'aumento dei servizi a domanda individuale, come asili nido, mense scolastiche, impianti sportivi e biglietto d'ingresso alla Cascata delle Marmore. Oltre alla stangata su Imu e Tasi (inevitabile perché sono gli effetti del dissesto), dunque, i ternani rischiano di dover fare i conti con altre spese in più. In Comune stanno preparando i conti per capire quali servizi sono a rischio aumento, ma l'ultima parola spetterà comunque alla Troika. L'Osl si pronuncerà anche sulla possibilità di applicare o meno sgravi fiscali sulla Tari per negozi e attività produttive. Una proposta che era stata fatta dalla maggioranza per controbilanciare gli aumenti di Imu e Tasi, utilizzando il tesoretto da 2,8 milioni accumulato grazie ai risparmi generati dalla raccolta porta a porta. Proposta sparita dai radar.
LE CIFRE
All'incirca, dall'aumento di Imu e Tasi il Comune conta di incassare 3,4 milioni di maggiore gettito fiscale l'anno. Complessivamente saranno circa 2.300 i contribuenti, proprietari di negozi e capannoni industriali, che dovranno pagare più tasse nei prossimi cinque anni. Da commercianti e artigiani il Comune conta di incassare 1,6 milioni di euro in più l'anno. Gli aumenti più significativi per gli immobili di categoria C/1 (450mila euro in più nelle casse comunali, 4.600 contribuenti interessati) e categoria D (un milione in più per 1.900 contribuenti). Stangata in arrivo anche sul mercato degli affitti. Gli appartamenti a canone concordato (4.800) produrranno 700mila euro di gettito fiscale tra Imu e Tasi. Il Comune, inoltre, conta di incassare 400mila euro in più dall'aumento dell'Imu per gli appartamenti concessi in uso gratuito ai figli (3.800 unità). Analoga cifra per l'Imu sulle aree edificabili (2.300 i contribuenti).
Sergio Capotosti© RIPRODUZIONE RISERVATA
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