Challenge mortali, disturbi alimentari e ricatti sessuali a soli 11 anni: anche i giovani umbri restano impigliato nella Rete

Challenge mortali, disturbi alimentari e ricatti sessuali a soli 11 anni: anche i giovani umbri restano impigliato nella Rete
di Egle Priolo
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Mercoledì 7 Febbraio 2024, 10:07

PERUGIA - Vittime di ricatti sessuali ad appena undici anni. Raggirati proprio perché molto giovani. E proiettati all’utilizzo dei social network e di internet ma anche quasi completamente inesperti dei rischi che si nascondono dall’altro lato del monitor. È l’allarmante realtà dei giovanissimi con cui gli esperti della polizia postale si trovano a confrontarsi ogni giorno. Realtà cui l’Umbria purtroppo non si sottrae.

Il gioco che rende sempre più ragazzini maschi vittime del sextortion (ovvero i ricatti sessuali online) è terribilmente semplice: vengono agganciati sui social network da profili di apparenti coetanee, che, fraudolentemente, inducono i ragazzi a compiere azioni sessuali in webcam, fotografandosi nudi, per poi minacciare di diffondere tale materiale a tutti i contatti. «Il fenomeno, grave per le vittime nelle sue conseguenze in termini di reputazione, ha impattato su fasce di età più giovani e fragili», sottolineano dalla polizia postale.
Per questo motivo assumono un valore determinante giornate come quella di ieri. All’interno dell’Internet safer day, infatti, centinaia di studenti umbri fra i 225mila in tutta Italia hanno partecipato all’evento in diretta streaming da Roma chiamato #cuoriconnessi, iniziativa di sensibilizzazione contro il cyberbullismo e a favore di un utilizzo consapevole della rete e della tecnologia, nata nel 2016 e realizzata da Unieuro in collaborazione con la polizia di Stato. «La rete è una straordinaria innovazione ma ci sono dei rischi come nella vita reale - ha commentato il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi in videocollegamento dal Viminale -. Chiedere aiuto e segnalare comportamenti dannosi alla Polizia Postale, agli insegnanti, ai genitori è essenziale. Così è possibile intercettare i problemi per tempo e aiutare chi è in difficoltà». All’incontro hanno partecipato anche il capo della polizia, il prefetto Vittorio Pisani, l’amministratore delegato di Unieuro Giancarlo Nicosanti Monterastelli, il prefetto Renato Cortese, direttore centrale per la polizia stradale, ferroviaria, delle comunicazioni e per i reparti speciali della polizia di Stato, e la campionessa Fiamme oro della polizia di Stato Elisa Di Francisca.
ANORESSIA E CHALLENGE
Ma non c’è soltanto il fenomeno dei ricatti sessuali sul web a preoccupare. Altre due emergenze riguardano gli spazi web dedicati all’anoressia e bulimia da un lato e alle sfide (challenge) online che possono diventare anche mortali. «I primi sono rappresentati da blog personali, spesso ospitati su piattaforme internazionali di cessione gratuita di spazi web, nei quali si dichiara, talvolta con “fierezza”, la propria condizione di anoressiche attraverso diari alimentari, racconti di episodi personali, citazioni pseudo scientifiche a supporto del proprio stile alimentare», dicono sempre dalla PolPosta. Gli altri, pericolosamente in aumento, trattano di «sfide e prove di coraggio che si diffondono tra i giovani attraverso la viralizzazione di video nei quali i ragazzi si sfidano a compiere azioni più o meno pericolose, allo scopo di crescere in popolarità sul web.»
LA PREVENZIONE
Diventa dunque fondamentale la prevenzione. «Il target elettivo degli interventi di sensibilizzazione è costituito dagli studenti delle scuole secondarie di primo grado: in un’epoca immediatamente successiva all’infanzia e in attesa di assumersi responsabilità da piccoli adulti, i ragazzi mostrano i più alti livelli di entusiasmo verso i social e le nuove tecnologie, con una forte predisposizione però all’impulsività, alla sottovalutazione delle conseguenze delle azioni e una capacità di empatia verso gli altri ancora in via di sviluppo - chiudono dalla polizia postale -.

I ragazzi delle scuole secondarie di secondo grado invece vengono stimolati a un dialogo più aperto e consapevole poiché se ne riconosce lo status di “navigatori navigati”».

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