Raccordo Terni-Orte, la protesta: «Città ostaggio dei cantieri e soccorsi a rischio per le code»

Raccordo Terni-Orte, la protesta: «Città ostaggio dei cantieri e soccorsi a rischio per le code»
di Francesca Tomassini
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Venerdì 16 Dicembre 2022, 09:00 - Ultimo aggiornamento: 09:01

Odissea rato Terni-Orte. Code e disagi causati dai cantieri e una sfilza di incidenti. Crescono la paura e la rabbia dei cittadini. Una lista, fra tamponamenti, mezzi in panne e ribaltamenti, che nel giro di poco tempo ha raggiunto la doppia cifra, e che in un caso ha registrato un decesso. «Non è più una strada - dice Veronica - ma una trincea e chi ci passa va in guerra non al lavoro». «Ci sentiamo in ostaggio e in pericolo - commenta amaro Marco che da Amelia almeno quattro volte a settimana compie un viaggio che lui stesso definisce della speranza verso Terni - con tutti questi restringimenti e doppi sensi di circolazione, a fronte di qualsiasi imprevisto si rischia di restare in trappola. Senza vie di fuga». Fatti alla mano, l'ultimo incidente che ha paralizzato la circolazione si è verificato martedì 13 dicembre sotto la galleria di San Pellegrino proprio in corrispondenza del cantiere che obbliga al doppio senso di circolazione su unica carreggiata. Lì un tir ha perso parte del suo carico provocando il blocco totale del traffico in entrambi i sensi di marcia e un secondo incidente che ha mandato completamente in tilt la viabilità. Sia sul rato che a Narni Scalo, via di fuga obbligata per chi tenta la fortuna su strade alternative.

A fronte dell'escalation di incidenti e conseguenti disagi, nelle scorse settimane erano scesi in campo il sindaco di Lugnano Gianluca Filiberti che in una durissima lettera indirizzata ad Anas chiedeva conto della calendarizzazione dei cantieri e delle previsioni future, e l'Unione dei consumatori Umbria che in un'altra missiva inviata subito dopo l'incidente mortale che il 30 novembre è costato la vita a un trentatreenne, l'aveva messo in relazione con la presenza dei cantieri.

Un'affermazione che Anas, nero su bianco, aveva rigettato in toto. «Si rappresenta - si legge nella lettera di risposta - lo stupore nel prendere atto che questa associazione correli l'incidente mortale del 30 novembre ultimo scorso con i cantieri stradali in corso lungo la 55 675. L'incidente è, infatti, avvenuto al di fuori delle aree di cantiere e non risulta in alcun modo correlato a turbative di traffico derivante dall'esecuzione di lavori di manutenzione programmata».

Una risposta che non è andata giù a chi su quella strada ci sta tutti i giorni. «Loro dicono che non c'è correlazione fra cantieri e incidenti ma qui ogni giorno c'è qualcosa -sbotta Elisa che si è fatta tanto di lista - il tir che ha perso il carico martedì, il 7 dicembre due autoarticolati intraversati sempre sotto la galleria di San Pellegrino, il 30 novembre due incidenti in un pomeriggio. Il primo con il ribaltamento di un furgone, il secondo che è costato la vita a un uomo. Il 19 novembre un'auto in fiamme ha bloccato tutto per ore perchè con i restringimenti non c'è modo di passare altrove, il 7 ottobre idem, il 14 settembre, primo giorno di scuola un delirio di code, il primo agosto un incidente fra un tir e tre auto. Devo continuare?».
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