Terni, contratto di solidarietà
per i dipendenti comunali

Il sindaco Leonardo Latini
di Sergio Capotosti
2 Minuti di Lettura
Domenica 12 Agosto 2018, 18:38 - Ultimo aggiornamento: 19:36
Contratto di solidarietà per i dipendenti comunali e stretta sui premi ai dirigenti. Eccole le proposte che anche ieri mattina sono state portate all'attenzione del sindaco di Terni Leonardo Latini. Idee maturate nel corso dell'ultima riunione di Giunta, durante la quale alcuni assessori hanno proposto di mettere mano anche alla spesa del personale per far quadrare i conti del bilancio. Chiamare a fare sacrifici i dipendenti di Palazzo Spada e gestire con un criterio più metodico l'assegnazione dei premi ai dirigenti. Questa la ricetta che potrebbe essere messa in atto per trovare le risorse che mancano. Il bilancio riequilibrato che doveva essere approvato venerdì tornerà in Giunta il 20 agosto, come ha detto il sindaco Latini. «E stato necessario - spiega le ragione del rinvio il primo cittadino - un confronto analitico delle varie voci di entrata e di spesa in modo da minimizzare i pregiudizi, in particolare per le fasce più deboli della popolazione».

All'appello mancano ancora 350 mila euro. Molta strada è stata fatta, visto che tra risparmi e maggiori ricavi, l'assessore al bilancio Fabrizio Dominici ha recuperato quasi sei milioni di euro. Il tassello che manca per completare il mosaico, però, potrebbe far cadere un tabù: mettere mano alla spesa del personale. Previsioni di spesa alla mano, basterebbe un giorno di solidarietà al mese a rotazione tra tutti i 750 dipendenti comunali per far risparmiare al Comune 270mila euro l'anno. I 350 mila euro si raggiungerebbero mettendo mano anche ai premi assegnati ai dirigenti. Una piccola rivoluzione nella gestione del personale che seguirebbe la rotta tracciata dalla Riforma Bongiorno, che presto vedrà la luce. L'alternativa, nella forma più classica delle politiche economiche, è trovare i 350mila euro che mancano con tagli che andranno ad interessare tutti gli assessorati. La Giunta, insomma, si trova davanti ad un bivio, far cadere o no il tabù personale. Intanto, si fanno i conti delle risorse che entreranno in cassa dopo il via libera a tre delibere che ricalibrano il rapporto tra Palazzo Spada e le partecipate Farmacia Terni e Terni Reti. Dagli affitti che l'ex Asfm dovrà versare per la prima volta al Comune per l'utilizzo di locali comunali (palazzo Falchi, farmacia Falchi e farmacia Ospedale), Palazzo Spada incasserà 90 mila euro l'anno. Il canone concessorio dell'Aviosuperfice che Terni Reti verserà al Comune si aggira sui 200mila euro l'anno, mentre dal parcheggio di San Francesco, Palazzo Spada incasserà sui 400 mila euro l'anno. Mai i conti si fanno alla fine. E prima c'è da decidere se tagliare o no la spesa del personale.
 
© RIPRODUZIONE RISERVATA