Foligno, morto l'ex deputato e avvocato Stefano Menicacci. Dall'Msi alla testimonianza sulla strage di Bologna. La conoscenza con Bellini, l'ultimo condannato per la bomba

Aveva 92 anni. I funerali martedì nella chiesa di Santa Maria Infraportas

Stefano Menicacci
di Giovanni Camirri
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Lunedì 4 Dicembre 2023, 08:59 - Ultimo aggiornamento: 09:18

FOLIGNO È morto ieri a Roma A 92 anni l’avvocato, ed ex deputato e personaggio di spicco del Movimento Sociale Italiano, Stefano Manicacci. Nel luglio scorso era stato mandato agli arresti domiciliari per un presunto progetto su un organismo illegale volto a indirizzare le attività della magistratura, nel 1998 il coinvolgimento nell’inchiesta “Sistemi Criminali”, inerente un presunto colpo di stato, archiviata nel 2001. Lo scorso anno, inoltre La sentenza della Corte d’assise sulla strage alla stazione di Bologna del 2 giugno 1980 che inchiodò il quinto uomo alle responsabilità per gli 85 morti e oltre duecento feriti, vide ritornare in Umbria il sospetto delle coperture nere. Non solo perché Paolo Bellini, condannato all’ergastolo, visse a Foligno, dal 1977 al 1981 sotto falso nome, ma perché Menicacci ha rischiato l’incriminazione per falsa testimonianza. La Corte d’assise, infatti, aveva rinviato al pm gli atti della deposizione resa proprio dell’avvocato folignate storico esponente della destra, per tre volte deputato dell’Msi. Da valutare c’era l’ipotesi di falsa testimonianza. Dentro a quelle carte che tornano in Procura, i giudici bolognesi ipotizzarono per altri anche la frode in processo penale e depistaggio. Bellini a Foligno sbarcò dal nulla con il nome di Roberto Da Silva, brasiliano, arrivato in città per prendere il brevetto di pilota d’aereo al locale aeroclub.

L’ex esponente del Movimento sociale italiano, durante la sua testimonianza per il nuovo processo per la strage dove morì il giovane ternano Sergio Secci, raccontò che si mosse per Bellini-Da Silva dietro raccomandazioni di altri due ex parlamentari missini, Franco Mariani e Antonio Cremisini. Il senatore Cremisini era un imprenditore che aveva in Brasile piantagioni di caffè.

Nella sua testimonianza davanti ai giudici di Bologna, l’avvocato Menicacci ha negato risolutamente di essere stato a conoscenza della vera identità di Da Silva: «Mariani lo sapeva, a me non lo disse». La sua attività forense fu costellata da innumerevoli successi e tra i suoi assistiti figurano nomi assai noti come quello di Stefano Delle Chiaie (noto esponete della destra italiana) e Franco Rocchetta.

Nel 1968 venne eletto per la prima volta alla Camera nelle liste del Movimento Sociale e poi rieletto nel 1972. Nel 1976, dopo aver aderito al nuovo partito di Democrazia Nazionale-Costituente di Destra, fu riconfermato alla Camera e la sua esperienza parlamentare si concluse nel 1979, anno in cui il nuovo partito cessò di esistere. L’ultimo saluto all’avvocato Stefano Menicacci sarà dato domani alle 15 nella chiesa di Santa Maria Infraportas in piazza San Domenico a Foligno.

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