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Incendio in Valserra, il dramma
degli abitanti di Rocca San Zenone
fuggiti dalle loro abitazioni
di Camilla Orsini
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Mercoledì 9 Agosto 2017, 17:14
TERNI Quarantadue ore. Quasi due lunghissimi giorni da dimenticare per tutti gli abitanti della Valserra, la zona colpita dall’incendio che non sembrerebbe voler dar pace a quella che dai più è considerata la vera montagna di Terni. Siamo a Rocca San Zenone, la porta della valle, l’unica zona di accesso che da Terni collega, curva dopo curva, paesi come Poggio Lavarino, Giuncano e Porzano. Zone abitate da antichi borghi e natura incontaminata, meta privilegiata per sfuggire al caldo estivo della conca ma anche richiamo di un turismo specialmente straniero. Ed è proprio qui che, insieme al fumo e alle fiamme, si è aperto il vaso di Pandora: «Lunedì (7 agosto, ndr*) stavo partendo da Terni per andare a casa, a Giuncano, dopo una giornata di lavoro – racconta Elena Montori – vedevo tanto fumo, poi ho scoperto che la strada era chiusa: così sono dovuta passare per Portaria e Macerino, circondando la montagna». Per chi lavora in città e abita nella vicina Valserra, alla preoccupazione si somma ora il rischio isolamento, aggravato dal fatto che anche l’unico telebus che parte dalla stazione di Terni e fa capolinea a Porzano è stato sospeso per l’incendio: «Ci siamo dovuti chiudere in casa, porta e finestre serrate, ma con questo caldo non è facile resistere», commentano i residenti. E prosegue Elena: «Anche se a Giuncano la situazione è più tranquilla non riusciamo a stare tranquilli. Teniamo tanto alle nostre zone, alla nostra montagna: abbiamo un gruppo whatsapp dove ci aggiorniamo in continuazione. Questo incendio ci spezza il cuore». Il disagio causato dalla strada chiusa si è diffuso con il passaparola, come ai vecchi tempi: «Da Poggio Lavarino si sentiva un forte odore acre, ma non capivamo cosa fosse – commenta Giorgio Proietti, gestore del Centro servizi Valserra – per fortuna qui al Centro sono arrivate delle persone dai paesini vicini, come Acquapalombo, a dirci cosa stava succedendo». Fiamme che alimentano polemiche annose mai risolte, e che fanno tornare a galla problemi come la mancata manutenzione delle strade ridotte ormai a colabrodo: «Ci fanno passare per Macerino senza considerare che quella strada è totalmente dismessa e piena di buche, in alcuni tratti la carreggiata è così stretta che due macchine insieme non passano – prosegue Giorgio Proietti – a me hanno attraversato la strada un’intera famiglia di cinghiali, saranno stati una ventina: bisogna stare attenti». Insieme ai problemi non mancano ovviamente le chiacchiere da bar, e anche se rimane sconosciuta la causa dell’incendio, gli abitanti più anziani della Valserra ne sono sicuri: «È colpa del treno che passa in fondo alla gola, a Giuncano, nella linea ferroviaria Roma-Ancona: basta una singola scintilla dovuta all’alta velocità, poi il caldo e il vento fanno il resto».