L'Orvietana resta in serie D. Fiorucci: «I miracoli ci vengono donati, quello che abbiamo fatto è un capolavoro»

Il tecnico dei biancorossi festeggia la salvezza, e a fine giugno si sposa

L'Orvietana resta in serie D. Fiorucci: «I miracoli ci vengono donati, quello che abbiamo fatto è un capolavoro»
di Monica Riccio
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Martedì 9 Maggio 2023, 00:55

Di miracoli non ne vuol sentir parlare perché dice «I miracoli sono un qualcosa che ci viene donato, noi tutti quanti abbiamo realizzato, semmai, un capolavoro». A parlare all'indomani della festa esplosa sull'erba del “Muzi” di Orvieto per la salvezza raggiunta dall'Orvietana, è Silvano Fiorucci, l'allenatore, l'uomo che, arrivato a stagione iniziata, chiamato a dare una svolta alla situazione, complicatissima, del club biancorosso, è riuscito a mettere la barra a dritta e a regalare alla città, la permanenza del club in Serie D. Il capolavoro, insomma.

Silvano Fiorucci non è nuovo nel portare salvezza a Orvieto, lo ha già fatto in passato, ma stavolta si trattava di una impresa al limite dell'impossibile, come c'è riuscito?

«La nostra forza è stato fare gruppo; è facile dire “un gruppo coeso” quando tutto va bene, il difficile è esserlo quando non solo non va bene, ma è pure peggio, va malissimo, quando arrivano quelle sconfitte brutte, brutte.

Ecco proprio lì si vede il gruppo, che resta unito, concentrato, che c'è, qualsiasi cosa accada, c'è. La squadra è stata forte, devo solo ringraziare tutti, hanno dato più loro a me che io a loro. Sono felice, è stata una impresa, un grosso regalo che la squadra mi ha fatto. Un gruppo così lo ho avuto solo a Foggia, dove abbiamo fatto anche lì quelle imprese che realizzi con la fatica, con il sudore, giorno dopo giorno. Sono entusiasta di questo gruppo, di questa stagione, di come è andata. Ed è stato bello festeggiare l'ultima giornata in casa, davanti al nostro pubblico».

Una festa che premia un po' tutti, dal presidente in giù...

«Devo ringraziare il mio gruppo, il presidente Biagioli, Mortolini, Panzetta, ma devo ringraziare, e ci tengo, anche Alvaro Arcipreti e Gianfranco Ciccone che questa Orvietana in Serie D ce l'hanno portata con una stagione strepitosa. Se è vero che Fiorucci ha fatto restare l'Orvietana in Serie D, categoria che considero un po' la mia casa, va detto anche che Arcipreti e Ciccone l'hanno riportata dove merita di stare, in questa Serie D che mancava a Orvieto da troppo tempo».

Accanto all'aver raggiunto l'obiettivo di stagione chiesto dal presidente Biagioli, c'è anche l'orgoglio di aver vinto il premio per la squadra che più ha utilizzato giovani in prima squadra. E pure qua Fiorucci si è rivelato vincente...

«Ho esordito come giocatore in Serie D a 16 anni. I giovani con me hanno avuto sempre spazio. Non c'è differenza tra giovane o meno, gioca chi merita, e i giovani a Orvieto meritano, hanno fatto ottime cose, ci sono sempre stati, sempre presenti anche quando non erano in campo, ci hanno messo il cuore, e pure di più. E' un premio che la società merita, io ho fatto il mio dovere, valorizzare chi sa giocare e creare i presupposti di crescita per i giovani che ci hanno, del resto, dato tante soddisfazioni. Del resto una società questo deve fare, se no il calcio finisce».

Ma c'è un'altra festa che attende Fiorucci, perché a fine gara, domenica, mentre impazzavano i festeggiamenti, il mister ha preso il microfono e davanti a tutti, ma proprio tutti, ha annunciato che a fine giugno sposerà la sua compagna Graziella. Mister, un altro capolavoro...
«Domenica allo stadio c'era tutta la mia famiglia, è stato bello. E' stata una festa che non dimenticherò mai».

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