A Castiglione del Lago le leggende
del Prog omaggiano Luis Bacalov

A Castiglione del Lago le leggende del Prog omaggiano Luis Bacalov
di Michele Bellucci
3 Minuti di Lettura
Martedì 14 Agosto 2018, 16:38
PERUGIA - Sabato al Teatro della Rocca di Castiglione del Lago andrà in scena un concerto-evento dedicato al grande compositore argentino Luis Bacalov, nonché alla contaminazione fra Musica Classica e rock progressivo. Sul palco tre band che negli anni '70 segnarono una vera e propria svolta in tal senso, ovvero New Trolls (ad esibirsi sarà Vittorio De Scalzi, ndr), Osanna e Rovescio della Medaglia: rispettivamente con "Concerto Grosso", "Milano Calibro 9" e "Contaminazione" cambiarono molte regole e abbatterono parecchi confini, grazie all'imprescindibile collaborazione proprio di Bacalov. Con loro sul palco ci sarà l'Orchestra da Camera del Trasimeno, per un concerto del tutto inedito.

Lino Vairetti (anima degli Osanna) si tratterà di uno spettacolo praticamente unico?
Di certo sarà un concerto davvero speciale. Un paio di volte in passato abbiamo celebrato quella trilogia di opere, come nel 2012 in Giappone per il quarantennale. Però sabato l'emozione sarà grandissima.

Anche perché Luis Bacalov ci ha lasciati meno di un anno fa. Cosa ricorda di lui?
Lui era innanzitutto un musicista straordinario, con una competenza enorme e un orecchio assoluto incredibile: riusciva a descrivere ogni suono e possedeva una memoria musicale esagerata. Aveva davvero una grande capacità orchestrale, che gli permetteva di comporre e scrivere al volo. Ricordo benissimo i periodi vissuti con lui e Sergio Bardotti, produttore della triade.

Com'è stato lavorare con loro due?
Erano molto affiatati e c'era un bel clima. Ricordo che noi eravamo cinque più due tecnici del suono; per questo ci soprannominò subito "7 nani" e a me toccò Mammolo. Fu un'esperienza indimenticabile. Noi eravamo poco più che ventenni e ci trovammo a fare rock con un'orchestra sinfonica!

Tra l'altro prima lavoraste sulla colonna sonora e solo dopo realizzaste il disco…
Sì, prima facemmo le registrazioni a Roma solo per il film, ricordo che si faceva in fretta stando dietro alle immagini dei trailer. Poi andammo in sala a Milano ed eravamo più rilassati, lì abbiamo registrato di nuovo tutto, con i brani che erano stati riarrangiati daccapo per il disco. Bacalov per questo progetto scrisse la stupenda "There Will Be Time", ispirato da un poema di Eliot.

Qual è il valore oggi di un disco come Milano Calibro 9?
Oggi chiaramente c'è una maggiore consapevolezza riguardo l'importanza di quella colonna sonora. Noi questo progetto dedicato a Bacalov lo stiamo portando in giro anche da soli, come De Scalzi che propone dal vivo "Concerto grosso" da anni. Questi tre dischi hanno un valore per gli amanti del prog, anche in prospettiva. Il "Concerto grosso" ha avuto maggior successo, ma per il film "La vittima designata" non è stato lo stesso. Noi Osanna abbiamo avuto la fortuna che Quentin Tarantino ha rivalutato quel film dandogli nuovo lustro, è una pellicola importante con un cast di attori notevole.

Secondo lei fu un esperimento coraggioso?
Assolutamente. Tra l'altro dopo gli anni '70 si è passati ad un periodo stupidamente edonistico. Le pietre miliari negli anni successivi sono decisamente meno. I ventenni di oggi per attingere a cose di maggior qualità devono tornare a quel periodo. 

E voi tornate con piacere in Umbria?
Posso dire che uno dei filmati più belli della storia degli Osanna l'abbiamo girato a Gubbio, ho avuto molto a che fare con Spoleto per l'omaggio a Vincenzo Maria Rippo, per venti anni ho organizzato un festival in Campania ispirandomi a Umbria Jazz… senza parlare delle volte che sono venuto a Perugia per Eurochocolate e della mia amicizia con l'organizzatore di Castiglione del Lago Massimo Sordi. Il mio legame con l'Umbria è decisamente forte!
© RIPRODUZIONE RISERVATA