ORVIETO - Andare in campo ogni domenica sapendo che è una battaglia. L'Orvietana ha cominciato i campionato con qualche inciampo, ma nelle ultime due partite è migliorata in media risultati. E già, in casa biancorossa, è tempo di paragoni con lo scorso anno, per puntare ora a una stagione dignitosa e a una salvezza tranquilla anche in un girone E di serie D molto equilibrato. «L'anno scorso - dice il tecnico, Silvano Fiorucci - abbiamo fatto un capolavoro, tirandoci fuori proprio all'ultimo. Quest'anno la squadra è quasi totalmente cambiata, per i diciassette ventesimi». Fin qui, una vittoria, un pareggio e 4 sconfitte. Ma secondo il mister mancano qualcosa: «Col Gavorrano, un paio di punti buttati. Con il Seravezza, signora squadra, non avremmo meritato di perdere, per di più a quattro minuti dalla fine. Anche domenica, a Cenaia, due o tre gol mangiati. Ma il calcio è questo. Fino ad oggi ci ha tolto, speriamo che più avanti cominci a darci». Dice, però, di essere contento di una squadra che sta crescendo, ma sa anche bene che quest'anno si va in campo con l'elmetto: «Fino all'ultimo sarà una battaglia, perché siamo in un girone dove non c'è una squadra scarsa».
C'è da lottare. Fin qui l'Orvietana lo ha fatto, nonostante gli infortuni: «Mai avuto - dice Fiorucci - l'organico al completo. Prima Danilo Greco, poi Cristiano Marsilii e Lorenzo Vignati.
La stagione è appena cominciata, ma l'obiettivo è difendersi al meglio. «Speriamo in una prima parte migliore dello scorso anno. In questo girone ci sarà da battagliare fino alla fine. Il Livorno, che sembrava una corazzata, ha preso quattro gol domenica. Noi abbiamo perso meritatamente la prima con il Tau Altopascio, squadra con notevoli disponibilità economiche e che ha operato acquisti importanti. Molto interessante anche la Pianese che ha fatto bene lo scorso anno, oltre al Livorno e soprattutto al Grosseto che ha speso cifre importantissime per puntare alla serie C». Ad oggi, Fiorucci, non vede ancora una potenziale dominatrice del girone: «Non so dire se verrà fuori l'Arezzo dello scorso anno. Lo vedremo».