Orvieto, verso la rivoluzione dei Consigli di zona

Il presidente del consiglio comunale di Orvieto, Angelo Pettinacci
di Vincenzo Carducci
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Giovedì 11 Gennaio 2018, 15:36
ORVIETO - Troppi e poco partecipati, i Consigli di zona saranno dimezzati e accorpati. La "rivoluzione" di quello che rimane degli organismi decentrati del Comune di Orvieto è uno degli obiettivi per l'anno appena iniziato del presidente del consiglio comunale Angelo Pettinacci che questa mattina ha tracciato il bilancio del 2017 dell'assemblea cittadina. Un'operazione che si inserisce nella discussione in corso sulla revisione dello statuto e del regolamento del consiglio comunale. «L'idea - ha spiegato Pettinacci - è quella di ridurre il numero dei Consigli di zona da 13 a 8 mantenendo quelli più grandi di Orvieto centro, Orvieto scalo, Ciconia e Sferracavallo e accorpando i restanti delle frazioni più piccole in quattro macroaree. Soprattutto in queste zone, dopo una fase iniziale di entusiasmo, siamo arrivati che alcuni consigli vengono rappresentati da una sola persona. Accorpandoli e cambiando anche le modalità di composizione, pensando ad esempio alla nomina a rotazione ogni sei mesi del presidente, vorremmo aumentare l'interesse e il coinvolgimento dei membri eletti. L'intenzione è anche quella di rivedere il rapporto con il consiglio comunale visto che oggi il rapporto con gli organi istituzionali si limita a una "lista della spesa" delle problematiche delle varie zone inviata via mail. Per come sono stati pensati i Consigli di zona non servono a questo e quindi vorremmo trovare per loro uno spazio di confronto, prima delle sedute del consiglio comunale, durante il quale i rappresentanti possano interlocuire con l'assemblea e con la Giunta per esporre i propri problemi e soprattutto ricevere risposte». La nuova geografia e composizione dei Consigli di zona presupporrà anche una revisione del sistema elettorale che è sostanzialmente l'unico costo - unitamente alle utenze per le varie sedi - che il Comune di Orvieto sostiene per questo tipo di decentramento. E il 2018 potrebbe portare anche la trasmissione in streaming video delle sedute del consiglio comunale così come richiesto in passato da una mozione presentata dal M5S e approvata all'unanimità. «Con l'uscita del Comune dal piano di risanamento pluriennale - ha detto ancora Pettinacci - potrebbero esserci le risorse economiche per farlo». 

COMMISSIONE GARANZIA FERMA AL PALO Per quanto riguarda l'attività del consiglio comunale nel 2017 sono state 18 le sedute svolte, di cui 4 "aperte" e 138 gli atti esaminati, 11 le riunioni della seconda commissione consiliare permamente, 4 per quella speciale sui rifiuti mentre negli ultimi dodici mesi è rimasta ferma al palo la commissione di controllo e garanzia presieduta dal consigliere di opposizione Andrea Sacripanti. «A volte i numeri dicono tutto, a volte non ci dicono nulla - ha commentato il presidente Pettinacci - ci parlano di quantità ma poco di qualità. Sicuramente però, nel nostro caso, ci dicono che questo consiglio comunale ha lavorato molto su molti atti producendo molte ore di discussione dove maggioranza e minoranze si sono confrontate, a volte scontrate, ma sempre lavorando nell’interesse della città».
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