PERUGIA - Cso Palamara, la procura di Perugia riqualifica il capo di imputazione: cade l'accusa di corruzione, derubricata in traffico di influenze illecite, possibile richiesta di patteggiamento a un anno. Questo quanto accaduto nell'udienza di martedì mattina a Perugia nel processo principale legato ai rapporti con l'imprenditore Fabrizio Centofanti (che ha già patteggiato).
La procura ha dunque rideterminato il capo di imputazione e quindi derubricato il reato. Lo ha fatto direttamente il procuratore capo Raffaele Cantone, in aula, secondo il quale ora le parti possano chiedere «riti speciali». Palamara ha subito chiesto di patteggiare la condanna nei suoi confronti, un anno di reclusione, pena sospesa. «È caduta ogni ipotesi corruttiva nella nuova contestazione della Procura di Perugia - ha detto Palamara al termine dell'udienza -. Accedo ai riti alternativi senza riconoscere alcuna forma di mia responsabilità ma solo per liberarmi dal fardello dei processi ed essere così più libero di portare avanti la battaglia di verità per una giustizia giusta».
Palamara prosegue: «Sono definitivamente cadute tutte le accuse di corruzione mosse nei miei confronti quindi, non c'è mai stata nessuna corruzione al Csm.
Cantone ha dato il suo assenso all'istanza di patteggiamento. Sulla quale si deve ora esprimere il tribunale. Ha invece chiesto di essere processata con il rito abbreviato la co-inputata Adele Attisani. Anche per lei la Procura ha rideterminato l'accusa da concorso in corruzione in traffico di influenze illecite.
Il tribunale ha acquisito la determinazione delle parti e ha fissato udienza per il 16 maggio per la decisione.