L'attività, spiega una nota, ha visto impegnati oltre 50 militari appartenenti a 13 reparti della Gdf in ambito nazionale
(Veneto, Umbria, Emilia Romagna e Lazio) con il sequestro di 3.680 sacchi, pari 36 tonnellate di pellet. È stato anche
accertato, sulla base dell'esame delle fatture di vendita acquisite, il consumo in frode di complessivi 717.054 sacchi di
pellet illecitamente marchiati EnPlus, equivalenti a oltre 7mila tonnellate. In pratica la società che ha sede a Tarquinia
importava, da una controllata Slovacca, secondo le fiamme gialle, ingenti quantitativi di combustibile, privo dei
requisiti di certificazione, che sua volta veniva messo in commercio dalla società italiana.
Nei confronti della società tarquiniese, oltre al sequestro di 1.325 sacchi di pellet - equivalenti ad oltre 13 tonnellate - veniva nominato un rappresentante giudiziale. Tutto questo ha generato un giro d'affari illecito di oltre due milioni di euro. Sono al vaglio gli aspetti fiscali conseguenti, nei confronti delle aziende coinvolte.
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