C’è poi il capitolo danni. Dall’area di sosta fino a quella del museo sono stati fatti a pezzi vari tratti di staccionata, mentre sono rovinati molti gradini in legno delle scalinate presenti. Ma il peggio c’è stato per panchine e tavolini. Alcuni erano stati danneggiati oltre due anni fa, ma lo scenario è peggiorato. In questi giorni due panchine sono state fatte a pezzi e ribaltate (con tanto di blocchi di cemento). Problemi anche per i tavolini, due dei quali anni fa vennero spostati da uno dei parchi di San Marco a quell’area naturale per arricchire gli arredi lungo i sentieri. Sentieri che risentono anche per la mancanza di gestione del verde. A terra ci sono grossi rami caduti nei periodi in cui il maltempo ha picchiato forte. Altri invece sono rimasti appesi, pericolanti. Un anno fa un albero cadde addirittura lungo uno dei sentieri, e venne rimosso solo dopo varie segnalazioni.
IL CIRCOLO PD A proposito delle problematiche del territorio, fra cui c’è anche la situazione «di totale abbandono» attorno al museo delle acque, è intervenuto il circolo Pd di San Marco che ha avviato un percorso di confronto anche con i residenti delle zone limitrofe (Santa Lucia, Rimbocchi, Ponte d’Oddi, Montegrillo ed Elce). Ne è uscito un documento che spazia dai nodi della sicurezza alla viabilità. Su questo fronte, per l’area di San Marco «il progetto di riqualificazione elaborato dal dipartimento di Ingegneria per una nuova bretella in prossimità del terminal bus appare di indubbia utilità» visto «l’aumento della popolazione nella zona di San Marco e delle zone di Cenerente e Canneto». «C’è poi da rivedere la viabilità in zona Ponte D’Oddi, che vive da alcuni anni molte difficoltà legate al senso unico della strada che porta a Rimbocchi ed Elce». E la sicurezza? «Il territorio rivendica la necessità di un presidio fisso nella zona, a tutela dei residenti, come promesso in campagna elettorale dall’amministrazione»
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