Terni, allontanato per le botte alla compagna incinta gira in centro, la polizia lo riconosce e l'arresta

Terni, allontanato per le botte alla compagna incinta gira in centro, la polizia lo riconosce e l'arresta
di Nicoletta Gigli
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Venerdì 15 Marzo 2024, 08:38

TERNI - Incinta di sette mesi si era rifugiata dalla madre per sottrarsi alla violenza del compagno di vent’anni più grande.

Lei, 25 anni, ternana, nove mesi fa era andata in questura per denunciarlo. Temeva che l’uomo, 45 anni, del Bangladesh, che vive a Mestre, avrebbe continuato a perseguitarla.

Timori più che fondati visto che l’uomo, arrestato a fine febbraio dopo aver picchiato la giovane ternana e minacciato di morte lei, la madre della 25enne e la neonata, dopo la scarcerazione ha violato il divieto di dimora a Terni.

Quattro giorni fa una pattuglia della squadra volante l’ha incrociato lungo via Roma, l’ha caricato in auto e portato in questura.

Il 45enne ha rifiutato di mettere il braccialetto elettronico che avrebbe consentito di monitorare ogni suo spostamento e per lui, su ordine del giudice, si sono di nuovo spalancati i cancelli del carcere di Sabbione.

A rimandarlo in cella il timore che potesse tornare alla carica nei confronti della giovane ternana e della neonata dopo una persecuzione che va avanti da quasi un anno.

La storia della coppia era cominciata a Mestre, dove la 25enne ternana ha conosciuto il 45enne bengalese.

La coppia viveva in una casa dove c’erano i parenti di lui, tutti uomini.

La ragazza resta incinta ma la gravidanza è scandita dalle percosse dell’uomo. La giovane ternana, al settimo mese di gravidanza, capisce che la convivenza col compagno e altri sette uomini non può andare avanti, decide di preparare la valigia, prende il treno e torna a Terni da sua madre.

Terrorizzata per quello che l’ormai ex compagno potrebbe fare contro di lei va in questura e denuncia la travagliata storia con il 45enne, fatta di botte, insulti, umiliazioni.

Ha paura che lui possa raggiungerla per convincerla a tornare insieme ed è quello che accade.

Si presenta a casa della madre della 25enne, a Campitello,  piazza davanti al portone, si attacca al campanello per convincerla a tornare insieme, la tempesta di messaggi di amore e odio. In estate nasce la bambina e lui diventa sempre più ossessivo.

A metà febbraio la 25enne vuole incontrarlo per chiarire una volta per tutte che la storia è finita per sempre ma il faccia a faccia con lo stalker degenera nella violenza. Con le botte per la giovane che deve andare al pronto soccorso per farsi medicare.  Un’escalation di violenza che non si ferma al punto che l’uomo torna sotto casa di lei e prende a calci il portone. A bloccarlo e arrestarlo due pattuglie della squadra volante. Dopo l’interrogatorio il giudice lo rimette in libertà disponendo il divieto di avvicinamento alla giovane e di dimora a Terni ma lui, che ha una sfilza di precedenti penali, non si ferma neppure questa volta. Va a spasso per la città studiando i modi per avvicinare la giovane vittima ma non fa in tempo perché i poliziotti lo riconoscono e qualche ora dopo lo portano di nuovo in cella.

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