Sarah, il capofila conservatore sui cui puntano i tradizionalisti per preparare il dopo Francesco

Robert Sarah, il capofila conservatore sui cui puntano i tradizionalisti per preparare il dopo Francesco
di Franca Giansoldati
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Mercoledì 15 Gennaio 2020, 12:33 - Ultimo aggiornamento: 13:55

Non sono in pochi nella Chiesa a pensare che Robert Sarah abbia maturato col tempo un profilo interessante sotto il profilo pastorale, personale, teologico per avere possibilità di diventare Papa in un prossimo conclave. E' africano, ha conosciuto da vicino l'Islam e la sua radicalizzazione, ha una visione teologica conservatrice, conosce bene la Chiesa missionaria, i trabocchetti della curia e non ama proprio le mode e la modernità. Queste caratteristiche gli hanno spalancato le porte in diversi ambienti di stampo tradizionalista. Le sue idee le porta avanti con coraggio, pur sapendo di essere controcorrente. Un po' di tempo fa ha sintetizzato bene certe disfunzioni in Occidente: «C'è chi vorrebbe una Chiesa impegnata pienamente nella lotta di classe e chi la vorrebbe fuori di ogni classe. La Chiesa è invece Chiesa nella misura in cui è accanto all'uomo e annuncia tutto il Vangelo, perché questa è la sua missione, e per questo è stata, è e forse sarà perseguitata».

Libro sul celibato, Ratzinger toglie la firma ma evita lo strappo


Un'altra volta, parlando dell'attivismo sociale del clero, ha chiarito: «Parecchi preti e vescovi sono letteralmente stregati da questioni politiche o sociali. In realtà, quelle problematiche non troveranno mai risposte fuori dall'insegnamento di Cristo». Di temperamento pacato ma di modi piuttosto altezzosi, poco incline a parlare con la stampa, Sarah è diventato molto popolare nel mondo francofono per i libri che ha iniziato a scrivere con il suo amico editore vicino alla destra francese e americana. Ultimamente ha rotto persino la ritrosia ad affrontare i social e ha un profilo su Twitter molto attivo. Scrive libri, presenzia convegni e seminari.

VIAGGI
Nato 74 anni fa in un villaggio della Guinea, divenuto arcivescovo a soli 34 anni in una realtà e in anni in cui la Chiesa nell'area era perseguitata, è approdato in Vaticano nel 2001 chiamato da Giovanni Paolo II come segretario di Propaganda Fide. È nel 2010, con Benedetto XVI, che ha preso la guida di Cor Unum, organismo che si occupava della carità. Nello stesso 2010 viene creato cardinale da Ratzinger. È Francesco a nominarlo Prefetto della Congregazione per il Culto divino a novembre 2014 nell'ambito di un riassetto degli enti che si occupavano di carità. La questione del libro sul celibato non è la prima sfida che Sarah lancia contro le aperture tentate da Papa Francesco.

È stata una delle voci contrarie al Sinodo sulla famiglia per l'apertura alla comunione per i divorziati risposati. E anche sul Sinodo dell'Amazzonia ha dato battaglia contro l'ordinazione di persone sposate e il diaconato femminile. Con Francesco ebbe anche un duro confronto sulla liturgia e sulla sinodalità. Uno duro. Vorrebbe che il Papa vietasse persino la presenza dei fotografi alle messe (matrimoni e battesimi compresi). Idea che non ha mai avuto fortuna.
 

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