Cei preoccupata per la tenuta del sistema Paese per gli strappi sul fine vita e l'aumento di armi in Europa: ecco le indicazioni di voto

Alle elezioni europee bisogna scegliere parlamentari che portano avanti valori cristiani

Cei preoccupata per la tenuta del sistema Paese per gli strappi sul fine vita e l'aumento di armi in Europa: ecco le indicazioni di voto
di Franca Giansoldati
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Lunedì 18 Marzo 2024, 16:55

Da una parte c'è la preoccupazione «per la tenuta del sistema Paese» e per quelle aree depresse e in crisi, progressivamente spopolate e con pochi servizi. Dall'altra i vescovi italiani hanno paura per i venti di guerra che soffiano in Europa. «Non possiamo rassegnarci a un aumento incontrollato delle armi, né tanto meno alla guerra come via per la pace. L’Italia – l’Europa no? – ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali». Il cardinale Matteo Zuppi ha indicato alla Conferenza episcopale italiana le sfide più urgenti e il cammino da percorrere in quest'epoca segnata da diverse criticità.

Poi a proposito delle prossime elezioni in Europa la Cei indica ai cattolici come scegliere i prossimi eurodeputati. Da privilegiare coloro che credono «nel progetto europeo di un’Europa unita nella diversità, forte, democratica, libera, pacifica, prospera e giusta (...) Siamo tutti chiamati a portarlo avanti anche esprimendo il nostro votoe scegliendo responsabilmente i deputati che rappresenteranno i nostri valori e lavoreranno per ilbene comune nel prossimo Parlamento europeo».

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Guardando all'Italia sollevano diversi interrogativi le divisioni nel paese al punto che, nella prolusione, l'arcivescovo di Bologna si augura che «non venga mai meno un quadro istituzionale che possa favorire uno sviluppo unitario, secondo i principi di solidarietà, sussidiarietà e coesione sociale.

Su questo versante, la nostra attenzione è stata costante e resterà vigile, nella consapevolezza che «il Paese non crescerà, se non insieme» come peraltro già ricordato in passato.

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Un altro punto politico sul quale si concentra Zuppi è il fine vita. Anche in questo caso ricorda che per la Chiesa italiana «le cure palliative, disciplinate da una buona legge ma ancora disattesa, devono essere incrementate e rese nella disponibilità di tutti senza alcuna discrezionalità di approccio su base regionale, perché rappresentano un modo concreto per assicurare dignità fino alla fine oltre che un’espressione alta di amore per il prossimo. La piena applicazione della legge sulle disposizioni anticipate di trattamento, inoltre, è ulteriore garanzia di dignità e di alleanza per proteggere la persona nella sua sofferenza e fragilità».

Un passaggio piuttosto esplicito che fa capire quanto siano state poco gradite le decisioni dell'Emilia Romagna che ha introdotto l'accesso al suicidio medicalmente assistito, come indicato dalla nota ministeriale, in modo totalmente gratuito per il paziente richiedente. Se la legge del Veneto è stata affossata creando una spaccatura nel centro destra, in Emilia il cambiamento è, infatti, avvenuto con l’iter previsto dalla Regione: ora si prevede la messa in atto del suicidio assistito entro 42 giorni dalla domanda: poi la richiesta viene inviata alla Commissione di valutazione; entro 20 giorni vengono fatte le prime visite mediche, poi dopo aver ricevuto il parere etico del Corec (il Comitato regionale per l’etica nella clinica) e si ottiene il via libera si può arrivare al suicidio medicalmente assistito entro i 20 giorni successivi. 

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