I Gesuiti affondano la stella di padre Spadaro alla guida di Civiltà Cattolica, per l'ex spin doctor di Santa Marta un ruolo in curia

padre Antonio Spadaro direttore uscente di Civiltà Cattolica
di Franca Giansoldati
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Giovedì 14 Settembre 2023, 10:08 - Ultimo aggiornamento: 20:16

Il 'Papa Nero', come viene chiamato il Generale della Compagnia di Gesù, padre Arturo Sosa Abascal, previa lunga consultazione interna ai gesuiti, ha deciso di rinnovare il vertice della Civiltà Cattolica, la più prestigiosa e antica rivista culturale della Chiesa in Italia, i cui articoli rispecchiano sempre l'orientamento della Segreteria di Stato e del Papa. Un cambio importante e simbolico che avviene anzitempo poiché padre Antonio Spadaro, l'attuale direttore era stato nominato nel 2011, dopo la lunghissima ed equilibrata direzione del predecessore, il defunto padre Giampaolo Salvini, che ha lasciato un vuoto incolmabile per come riusciva a compensare i delicati assetti interni alla rivista (considerata la punta di diamante della intellighenzia cattolica). Da qualche tempo, inoltre, il feeling tra Spadaro e Santa Marta si era un po' appannato, anche se l'attuale direttore della Civiltà Cattolica ha continuato ad essere inserito nella delegazione papale dei viaggi apostolici internazionali dove puntualmente trascrive e pubblicizza le lunghe conversazioni  tra Papa Francesco e le comunità dei gesuiti dei paesi ospitanti. Si tratta di dialoghi liberi e aperti in cui affiorano di volta in volta aspetti del pontificato inediti, oppure giudizi su questioni di geopolitica particolarmente rilevanti, offrendo lo spaccato di una Chiesa in via di trasformazione, certamente più aperta, riformista e per certi versi quasi rivoluzionaria rispetto al passato. 

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Padre Spadaro che per lungo tempo è stato indicato come lo spin doctor  papale verrà sostituito alla guida di Civiltà Cattolica da un competente scrittore portoghese, ex rettore della Gregoriana dal 2016 al 2022, padre Nuno Enrique Sancho da Silva Goncalves. Un uomo descritto come buon amico di Papa Bergoglio e con robusti studi accademici alle spalle in qualità di storico. 

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Il cambiamento era nell'aria da tempo e l'annuncio è avvenuto stamattina anche se è stato anticipato da un tweet di padre Francesco Occhetta, un ex scrittore della Civiltà Cattolica dove era specializzato in articoli sulla società e la politica italiana, uscito però dalla redazione un paio di anni fa per andare a ricoprire una posizione di vertice nella fondazione Fratelli Tutti del cardinale Mauro Gambetti alla basilica di San Pietro.

I maligni sottolineano, invece, che la perdita di padre Occhetta per la redazione delal rivista, sia maturata dietro una serie di incomprensioni con padre Spadaro. «Countodown alla direzione di Civiltà Cattolica, la rivista più autorevole e longeva dei Gesuiti. Auguri!» ha twittato corredando il post di una foto della rivista.

Il futuro di padre Spadaro, salvo cambiamenti dell'ultima ora, dovrebbe essere sempre a Roma anche se gli sarebbe stato offerto un ruolo all'estero (c'è chi dice in Africa). L'incarico che andrà ad assumere è in Vaticano, al dicastero della Cultura come sotto-segretario. Il ruolo gli consentirebbe di non perdere la possibilità di partecipare ai viaggi apostolici registrando e trascrivendo le ormai famose interviste del Papa con i gesuiti locali.

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Spadaro in questi anni di direzione è spesso finito sotto i riflettori, animando anche polemiche politiche piuttosto accese. Cosa piuttosto inusuale per un direttore della Civiltà Cattolica chiamato ad essere defilato e meno presenzialista.  Di recente è stato accusato da un diffusissimo blog di formazione conservatrice di avere contribuito a polarizzare ancora di più la Chiesa in vista del "Super Sinodo".  Spadaro è stato tacciato di essere “eretico” e “blasfemo” per un articolo teologico in cui commentava un passo del Vangelo. Una situazione tanto esasperata non si era mai vista, nemmeno nell'ultimo periodo dei regni di Benedetto XVI e di Giovanni Paolo II quando le reazioni critiche e gli scontri non mancavano e sottotraccia già si misuravano fronti contrapposti.

Il ritratto di Cristo fatto da Spadaro era certamente libero da schemi e veniva dipinto come un essere umano imperfetto che ha bisogno di conversione perchè troppo rigido. Riflettendo sull'episodio di una donna cananea aveva concluso che Gesù era stato guarito e liberato «dalla rigidità degli elementi teologici, politici e culturali dominanti nel suo tempo». Cristo era cesellato come uno insofferente, irritabile e insensibile, spietato teologicamente, duro, beffardo e irrispettoso nei confronti della povera madre, accecato dal nazionalismo e dal rigorismo teologico, rigido, confuso e bisognoso di conversione.

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Non sono mancate in questi anni nemmeno polemiche di natura politica. Per esempio, quando durante il Coronavirus, Spadaro fece una proposta piuttosto bizzarra firmando un editoriale in cui suggeriva ai cattolici di anteporre alla paura del contagio, gli anticorpi sociali prendendo spunto da quello che hanno fatto le Sardine. «Una via per uscirne è rompere fisicamente la bolla degli algoritmi che fanno scattare una reazione di paura. Lo hanno fatto le Sardine, che – a prescindere da ogni altra valutazione di merito – hanno funzionato come anticorpi contro le retoriche d’odio». 

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Spadaro, un'altra volta, ha sguainato la sciabola contro il capo della Lega, Matteo Salvini informando su Twitter che in passato c'erano stati Papi che avevano incontrato dittatori sanguinari. Seguiva il riferimento a Pinochet sul balcone con Giovanni Paolo II, Paolo VI con Ceausescu, San Leone Magno con Attila e Benedetto XVI con Fidel Castro. Qualcuno gli aveva chiesto di spiegare perché allora Francesco non avesse mai voluto ricevere Salvini. Spadaro per tutta risposta aveva replicato che almeno quelli “erano dittatori seri”. 

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