Violenze donne, il Papa suggerisce ai giornali diocesani di educare i maschi ad avere relazioni sane

Violenze donne, il Papa suggerisce ai giornali diocesani di educare i maschi ad avere relazioni sane
di Franca Giansoldati
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Giovedì 23 Novembre 2023, 12:20

Papa Francesco per risollevare il comparto dell'editoria cattolica chiede di educare i maschi a contrastare le violenze sulle donne e a coltivare relazioni equilibrate ed armoniose. Ricevendo in udienza i settimanali diocesani, letteralmente falcidiati in questi dieci anni per la perdita di lettori - meno 22% le vendite in edicola negli ultimi cinque anni, meno 50% la pubblicità, 3000 posti di lavoro persi nelle redazioni delle testate maggiori, 1000 in quelle dei giornali più piccoli e dei territori - Bergoglio affronta in un articolato discorso i punti di forza sui quali la stampa diocesana, con le sue 189 testate, può fare leva, esaltando la visione umana che propongono, «una visione cristiana volta a formare le menti e i cuori, perché non si lascino deformare dalle parole urlate o da cronache che, passando con curiosità morbosa dal nero al rosa, trascurano la limpidità del bianco». 

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Il Papa chiede di andare al di là degli scoop: «Ci sono sempre dei sentimenti, delle storie, delle persone in carne e ossa da rispettare come se fossero i propri parenti. E vediamo dalle tristissime cronache di questi giorni, dalle terribili notizie di violenza contro le donne, quanto sia urgente educare al rispetto e alla cura: formare uomini capaci di relazioni sane. Comunicare è formare l’uomo. Comunicare è formare la società. Non abbandonate il sentiero della formazione: sarà esso a portarvi lontano!»

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Il secondo sentiero che il Pontefice suggerisce è «il rispetto verso l’altro» per non farlo sgretolare. «Per questo è fondamentale promuovere strumenti che proteggano tutti, soprattutto le fasce più deboli, i minori, gli anziani e le persone con disabilità, e li proteggano dall’invadenza del digitale e dalle seduzioni di una comunicazione provocatoria e polemica.

Le vostre realtà, impegnate in questo settore, possono far crescere una cittadinanza mediale tutelata, possono sostenere presidi di libertà informativa e promuovere la coscienza civica, perché siano riconosciuti diritti e doveri anche in questo campo. È una questione di democrazia comunicativa. E questo, per favore, fatelo senza paura, come Davide contro Golia: con una piccola fionda fece cadere il gigante. Non giocate solo in difesa ma, rimanendo “piccoli dentro”, pensate in grande, perché a un compito grande siete chiamati: tutelare, attraverso le parole e le immagini, la dignità delle persone, specialmente la dignità dei piccoli e dei poveri, i preferiti di Dio». 

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Il terzo sentiero è quello della testimonianza. «Vorrei indicarvi l’esempio del Beato Carlo Acutis: Egli sapeva molto bene che questi meccanismi della comunicazione, della pubblicità e delle reti sociali possono essere utilizzati per farci diventare soggetti addormentati, dipendenti dal consumo e dalle  novità che possiamo comprare, ossessionati dal tempo libero, chiusi nella negatività. Lui però ha saputo usare le nuove tecniche di comunicazione».

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