Con l'andata in pensione (e l'uscita di scena definitiva avendo compiuto 80 anni) del cardinale honduregno, Oscar Rodriguez Maradiaga, grande elettore di Papa Francesco al conclave del 2013, il Consiglio dei Cardinali - una specie di Consiglio della corona istituito agli inizi del pontificato per affiancare il pontefice nel governo della Chiesa - era da rivedere e rafforzare. In questi anni ci sono stati diversi avvicendamenti, alcuni in ragione dell'età dei membri, altri - come per esempio Errazuriz Ossa - per aver coperto abusi. L'organismo è rimasto un po' sguarnito ed è così passato dai nove membri iniziali fino a sei, perchè man mano che qualche membro scadeva Bergoglio non provvedeva a rimpiazzarlo.
Oggi Francesco ha rimesso mano alla compagine di governo, rispettando i criteri di internzionalità del cosiddetto C9.
Nel nuovo libro di Sergio Rubin e Francesca Ambrogetti su Papa Francesco, "El Pastor", Francesco ha chiarito di aver realizzato finora «quello che mi è stato chiesto dai cardinali» nelle congregazioni pre-conclave. In pratica "rivitalizzare l'annuncio del Vangelo", mettere fine alla corruzione che stava depredando il patrimonio della Santa Sede, mettere fine al centralismo vaticano e ai cortigiani del papato, stroncare la pedofilia e dare una forma concreta alla “riforma economica”. La risposta è stata la Costituzione Apostolica Praedicate Evangelium che riforma la Curia e articola un nuovo organigramma, ormai in vigore da oltre sei mesi ed elaborato dal Consiglio dei Cardinali in un arco di otto anni.
Dei vecchi membri solo quattro sono rimasti, il segretario di Stato, Pietro Parolin, il cardinale di Boston, O'Malley e poi il cardinale Fridolin Ambongo Besungu, di Kinshasa (Repubblica Democratica del Congo), Oswald Gracias, arcivescovo di Bombay (India). Tra i nuovi membri spicca, invece, il fedelissimo Fernando Vergez Alzaga, attuale presidente del Governatorato, il gesuita Jean-Claude Hollerich, arcivescovo di Lussemburgo , Gérald Lacroix, arcivescovo di Québec (Canada), lo spagnolo Omella Omella di Barcellona e Sérgio da Rocha, arcivescovo metropolita di San Salvador da Bahia (Brasile).
Il Papa con questo passaggio fa capire che vuole il rilancio del cosiddetto 'C9', il Consiglio che lo aiuta nell'implementazione delle riforme.