Zuppi torna a Trastevere e ricorda i migranti morti in Grecia, cercavano solo speranza in Europa

Zuppi torna a Trastevere e ricorda i migranti morti in Grecia, cercavano solo speranza in Europa
di Franca Giansoldati
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Giovedì 22 Giugno 2023, 19:27 - Ultimo aggiornamento: 23 Giugno, 11:49

«E' atroce essere dimenticati da vivi, significa non essere visitati, attesi, rivestiti di importanza. Pensiamo a quelle telefonate che hanno fatto tra le onde sperando di essere salvati».  La basilica di Santa Maria in Trastevere è piena di tanti ragazzi arrivati sui barconi, proprio come sta descrivendo don Matteo, il cardinale Zuppi che in questa chiesa ha fatto il parroco per decenni, curando di persona centinaia di casi impossibili. MIgranti senza documenti, soli, a volte minori in cerca di un futuro che altrimenti non avrebbero avuto. L'allusione di Zuppi è per la recente tragedia che si è consumata vicino alle coste della Grecia con quel barcone enorme affondato con dentro centinaia di bambini stretti alle loro mamme. Da come sono andate le cose si sa che nessuna autorità greca quella notte ha voluto fare qualcosa. «E c'era persino il mare calmo» ha detto all'Angelus di domenica Papa Francesco.

Provenivano da Egitto, Pachistan, Siria, Afghanistan sottolinea Zuppi che chiede alla gente di non dimenticare quello che è accaduto. «Cercavano solo fiducia e opportunità.

NOn si può morire di speranza».

Tornare a parlare del più importante e tragico naufragio degli ultimi tempi è anche l'occasione per ricordare che il fenomeno migratorio è aggravato da guerre e cambiamenti climatici. Segue al microfono una preghiera in memoria di «quanti hanno perso la vita nei viaggi verso l'Europa». Dall'anno sorso a oggi si contano 3170 persone affogate. Tra i banchi della basilica tanti bambini con le treccine colorate si avvicinano alle mamme vestite con gli abiti sgargianti dell'Africa. I ragazzi non si muovono, ascoltano assorti, si tengono per mano. Al microfono si ricordano tanti nomi di chi non c'è più e si prega per una Europa dal volto più umano. E a proposito di Europa non viene tralasciata nemmeno la guerra in Ucraina, sullo sfondo, sempre più drammatica.


Don Matteo prima di entrare in chiesa liquida però i giornalisti che gli chiedevano quando partirà per Mosca. «Non lo so ancora. Prima devo vedere il Papa a Santa Marta. Spero presto»

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