Il cardinale Zuppi incontra solo un funzionario di medio livello al Cremlino, lavora per rimpatriare i 20 mila bambini ucraini

Il cardinale Zuppi incontra solo un funzionario di medio livello al Cremlino, lavora per rimpatriare i 20 mila bambini ucraini
di Franca Giansoldati
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Mercoledì 28 Giugno 2023, 13:12 - Ultimo aggiornamento: 18:38

Contrariamente a quello che era accaduto a Kiev, dove il cardinale Matteo Zuppi era stato ricevuto ai massimi livelli a cominciare dal presidente Zelensky, in Russia l'emissario del Papa ha avuto conferma che l'appuntamento che il Cremlino gli ha accordato è solo con un funzionario. Nè il ministro degli Esteri, nè tantomeno il presidente Putin. Chi lo ha ricevuto - evidentemente in segno di cortesia nei confronti del pontefice -  è il consigliere per la politica estera del Cremlino, Yuri Ushakov. Ad annunciarlo è stato il portavoce Dmitry Peskov, aggiungendo che le tematiche al centro dell'incontro riguarderanno il conflitto in Ucraina.

«In generale, abbiamo già affermato più volte di apprezzare molto gli sforzi e le iniziative del Vaticano per trovare una soluzione pacifica alla crisi e accogliamo con favore questa volontà del Papa di contribuire a porre fine al conflitto armato in Ucraina» ha dichiarato il portavoce del Cremlino. 

Ancora una volta il presidente Putin sembrerebbe così assestare una umiliazione al Pontefice, esattamente come era accaduto all'inizio della guerra, quando Bergoglio - convinto di poter esercitare moral suasion nei confronti del presidente russo - si era recato nella sede della ambasciata russa a via della Conciliazione a parlare con l'ambasciatore presso la Santa Sede, sperando di poter parlare al telefono con lo Zar. 

La Santa Sede ieri ha spiegato che quella di Zuppi non è - tecnicamente parlando - una missione per la pace, visto che non esiste nessun piano proposto dal Vaticano semmai è un tentativo di speranza, fatto per creare quel clima che potrebbe portare un domani ad abbassare la tensione tra le parti e far partire le prime trattative.

Zuppi è stato scelto dal Papa per questa missione per diverse sue caratteristiche: è un uomo straordinariamente empatico, per sua natura portato alla risoluzione delle controversie, capace di trovare in qualsiasi interlocutore un volto amico. Lo ha dimostrato come parroco a Trastevere, nelle periferie romane, come negoziatore per la pace in Mozambico, nella difficile diocesi bolognese e ora anche nella rissosa conferenza episcopale italiana. 

Oggi pomeriggio l’inviato papale presiederà una messa nella cattedrale cattolica di Mosca. Gli incontri con il patriarca Kirill, dovrebbero aver luogo domattina. Gli incontri al Cremlino serviranno soprattutto a dipanare la ingarbugliata matassa dei ventimila bambini ucraini deportati in Russia dai soldati russi per essere adottati o russificati. Al contempo sul tappeto resta la questione dei prigionieri (POW).

La Russia ha però ancora una volta respinto le accuse ucraine di volere trasferire 300 bambini dal territorio occupato della regione di Zaporizhzhia alla regione russa della Chuvashia. Dmitry Peskov ha detto che affermazioni non sono vere: «I nostri militari, rischiando la propria vita, hanno ripetutamente preso misure per salvare bambini evacuandoli da luoghi dei bombardamenti che tra l'altro erano stati condotti contro infrastrutture civili dalle forze armate ucraine». 

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