«Non si può dire di no a Scorsese». Il presidente Rocca entra a gamba tesa sull’affaire che ha coinvolto la produzione di In the hand of Dante. Ha preso in mano il telefono per parlare con il sindaco di Tarquinia Alessandro Giulivi, “reo” di aver usato troppa rigidità riguardo ai tempi di presentazione per la domanda di autorizzazione al set. «Troppi ritardi», per il primo cittadino. Così, nella giornata di ieri una delegazione del film si è presentata in municipio per discuterne. Il dietrofront è arrivato in serata con una nota dell’amministrazione in cui si parla di «fraintendimenti».
Ciak si gira a San Pellegrino il film con Gerard Butler e Johnny Depp
LO SCONTRO
Tra la produzione e il Comune erano intercorsi diversi contatti nei mesi scorsi: email all’assessora al Cinema Alessia Mancini, telefonate agli uffici comunali e mediazioni con la Municipale. Una trattativa che durava da luglio e che, dal lato della produzione sembrava fatta. La scena tarquinese si sarebbe dovuta svolgere nella zona antistante alla Chiesa del Castello, una zona dentro le mura del paese, al ciak circa 200 persone tra comparse e attori. Un luogo scelto dallo stesso regista. Ma, come detto, il sì definitivo non è mai arrivato e il sindaco Giulivi ha spiegato dalle colonne del Messaggero che «esiste un regolamento comunale, votato in consiglio, che prevede per tutte le produzioni cinematografiche, una richiesta preventiva di 30 giorni che può permettere alla commissione di valutare il caso e dare il proprio assenso».
Ma il primo cittadino ha chiarito: «Questi termini non sono stati rispettati e la richiesta è arrivata solo qualche giorno fa. Quindi non ci sono tempi tecnici. Le regole valgono per tutti - ha affermato Giulivi - anche per Scorsese». I margini di trattativa con la produzione, nella prima mattinata di ieri, sembravano completamente annullati.
L’INTERVENTO DI ROCCA
Ma a intervenire sulla querelle è stato il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca che ha fatto opera di persuasione sul Giulivi.
VIP-MANIA A VITERBO
Intanto, mentre la politica discute, a Viterbo è scattata la corsa al divo di Hollywood. Si moltiplicano le segnalazioni che vogliono Johnny Depp di passaggio in piazza della Morte dentro a una macchina con i vetri oscurati o Gerald Butler a fare jogging in centro. Ma il cast ha deciso di tenere un profilo basso e riservato: la cena post riprese ha visto il cast e la troupe a cena nel noto ristorante del Sacrario, Gur.me. Il patto è di assoluta segretezza: nessuna foto è trapelata e dal ristorante solo bocche cucite.
Quello che è certo è che i fan non hanno non potuto notare, nella sala completamente riservata al film, la figura imponente di Jason Momoa, l’attore di Aquaman, che si è unito ai colleghi Oscar Isaac (Star Wars e Moon Knight) e Gal Gadot (Wonder Woman) che nella giornata di mercoledì hanno girato in piazza San Pellegrino.
Cesare Bonifazi
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