Dal consiglio farà un balzo, previe dimissioni, il dem Massimiliano Valeriani. C'è un nodo legato a Mario Ciarla, già coordinatore regionale della mozione Orlando all'ultimo congresso Pd e consigliere uscente: potrebbe essere dentro la giunta, come andare a occupare il ruolo di vice-capo di gabinetto. Dalla sua collocazione dipende l'approdo di Lorenza Bonaccorsi, ex deputata e molto vicina al premier Paolo Gentiloni. Per chiudere il quadro: a Salvatore La Penna (dem, sponda Giovani Turchi) Zingaretti ha chiesto di indicare una donna in rappresentanza di Latina. Stessa dinamica per Enrico Panunzi, mister preferenze nel Viterbese. Se fossero confermati questi nomi per Leu dovrebbe entrare in giunta una donna.
Il metodo usato in queste ore dal governatore serve a coprire tra esecutivo e consiglio un po' tutti i territori e le province (solo Rieti rimarrebbe fuori) tenendo a mente allo stesso tempo le correnti di quel Pd, che ha intenzione di scalare, quando sarà. Sul fronte equilibri dell'Aula - come si sa Zingaretti non ha la maggioranza in consiglio - arriva la scialuppa di Roberta Lombardi, futuro capogruppo del M5S in Regione. La grillina si sfila dal dibattito in corso a destra (tra Lega ed FdI) sulla sfiducia al presidente dem.
Anzi Lombardi ribadisce: «Siamo pronti a lavorare su temi concreti: dai rifiuti alla sanità. Su cui abbiamo proposte da discutere con giunta e maggioranza per metterci subito al lavoro per il Lazio». Un'apertura, quella del M5S al governatore del Pd, che potrebbe tornare utile anche a Luigi Di Maio nei prossimi giorni.
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