Facciamo l'Aurelio o la Firenze-Pisa-Livorno? Inizia così la trasferta dei quasi 500 tifosi della Viterbese che di buon mattino o al più tardi all'ora di pranzo si sono messi in marcia verso Genova. C'è la partita: la Viterbese gioca a Marassi in casa della gloriosa Sampdoria e già solo a pensarlo la pelle e il cuore vengono scossi da un fremito di emozione. Il bello è che è tutto vero: pullman, pulmini da nove e tante macchine piene di speranza e voglia di sognare. «Ancora non ci credo: stiamo andato a vedere Sampdoria-Viterbese - dice Marco, tifoso gialloblù che era presente anche a Montefiascone quando la Viterbese perse in una domenica nera vissuta in Eccellenza - in questi anni ne abbiamo passate tante, ma oggi siamo qui e ce la godiamo tutta». Il torpedone gialloblù si snoda prevalentemente sull'A1: macchine con le sciarpe che sfidano il vento, tifosi con le maglie delle battaglie più dure vissute su campi che non avevano nemmeno le tribune. Al primo autogrill c'è il ritrovo della Viterbo che viaggia e sogna: caffè, gratta e vinci e una birretta che con il caldo asfissiante di questa domenica storica ci sta come il cacio sui maccheroni, direbbero a Roma. «La partita è quasi impossibile - spiega Alessandro con la fascetta dei giornali sotto braccio - però forse Quagliarella non gioca e allora....». Nell'aria si percepisce l'eccitazione di esserci, ma qualcuno sogna e crede veramente nel colpaccio. «Fra due turni dobbiamo andare a San Siro contro il Milan - scandiscono in coro Maurizio ed Emanuele - partiti con la macchina quando Viterbo ancora dormiva - loro fanno la serie A ma noi abbiamo il presidente Camilli che avrà caricato la squadra al punto giusto».
Pesto, focaccia e Marassi: la storica trasferta vale tanto anche fuori dal campo. «Dormiamo a Genova e domani ci facciamo un giro in città - rivela un gruppo di supporter della Viterbese - magari andiamo a comprare i giornali in edicola e prendiamo in giro i tifosi della Samp...». Non succede ma se succedesse, Viterbo è pronta a sognare.
