Lo spiava, l'ha ucciso. Ma è incapace di intendere e di volere, torna subito libero

A sin. l'omicida Stefano Pavani e, a destra la vittima Davide Barchi
di Maria Letizia Riganelli
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Giovedì 24 Maggio 2018, 09:10 - Ultimo aggiornamento: 26 Maggio, 11:41

Stefano Pavani, il 31enne arrestato per l'omicidio di via Fontanella del Suffragio, sarebbe già stato dichiarato incapace di intendere e di volere in relazione a reati commessi, e già giudicati, in precedenza a Viterbo. Quindi la sua condizione psichica è incompatibile con il carcere, dal quale - è guardato a vista dagi agenti della polizia penitenziaria - potrebbe uscire presto, già dopo l'interrogatorio di garanzia.  

Pavani è stato arrestato martedì sera. Secondo i fatti ricostrutii, avrebbe scatenato una furia omicida incontrollata, scattata per qualcosa che ancora non si conosce, e che ha portato all'uccisione di un uomo di 42 anni. Resta più di un interrogativo dietro la scoperta dell'omicidio di Daniele Barchi, trovato massacrato di botte nel suo monolocale in via Fontanella del Suffragio, a due passi dal Corso. In carcere con l'accusa di omicidio Palani, 31enne abitante a Bagnaia con la compagna e una bimba piccola.

Il delitto risalirebbe a tre giorni fa. Barchi, origini campane e a Viterbo da qualche anno, era nullatenente. Dopo aver venduto una casa in via della Volta Buia, avrebbe preso in affitto quella in via Fontanella del Suffragio. Secondo molti, per sbarcare il lunario avrebbe affittato a ore a coppie in cerca di intimità il suo monolocale. Pochi spicci per campare e riuscire ad andare avanti. Qualcosa però l'altra notte, quando Pavani era lì con una donna, deve essere andato storto: si è accorto che qualcuno li stava spiando?

Sulla vicenda, oltre al fermato, l'altra notte in Questura dopo la scoperta del cadavere, sono state ascoltate dalla Procura, come persone informate sui fatti, anche due donne. Si tratta della compagna del presunto omicida e un'altra ragazza; le due non saarebbero indagate per il delitto. 
Nelle prossime ore Pavani comparirà davanti al gip per l'udienza di convalida del fermo. In quell'occasione, se lo riterrà opportuno, potrà spiegare e chiarire. Nel frattempo resta in cella, ma sempre guardato a vista.

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