Provinciale chiusa, infuria la polemica: "Mancano i cartelli, ci siamo persi nelle campagne della Teverina"

Provinciale chiusa, infuria la polemica: "Mancano i cartelli, ci siamo persi nelle campagne della Teverina"
di Federica Lupino
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Giovedì 24 Agosto 2023, 05:20 - Ultimo aggiornamento: 18:57

La Teverina sempre più buen retiro per molti romani. Negli ultimi anni, con incremento dopo la pandemia, si è registrato un aumento nel numero di cittadini che dalla Capitale si trasferiscono armi e bagagli in uno dei tanti borghi dell’area del Viterbese, facilmente raggiungibile dall’autostrada del Sole. Ma se l’uscita di Attigliano – la prediletta per la destinazione – da Roma è alquanto comoda, poi il percorso rischia di farsi più tortuoso. Soprattutto se si trova una strada chiusa e, in assenza di adeguate indicazioni, il navigatore non è di aiuto nel ricalcolo del percorso.

 È quanto successo a una coppia di pensionati che hanno trovato la provinciale Valle del Tevere, percorsa proprio da chi esce dalla A1 per raggiungere la zona, bloccata all’altezza del ponte sul torrente Vezza dal 21 agosto all'8 settembre. "Stiamo scegliendo Graffignano per andarci a vivere. Avevamo – racconta la donna - un appuntamento per vedere una casa ma con nostra sorpresa, imboccando il bivio che porta al paese, quando mancavano 10 minuti di tragitto, troviamo la via sbarrata da un cartello che riportava ‘Strada interrotta’ senza altri suggerimenti”.

I due quindi tornano indietro e proseguono cercando indicazioni per la loro meta. “Non la faccio lunga a raccontarla ma – continua - a percorrerla girando e tornando indietro, chiedendo e ricevendo tutte indicazioni diverse abbiamo impiegato un'ora e mezzo in più per arrivare”. La coppia ha chiesto spiegazioni in Comune. “Un dipendente, sentendo la nostra lamentela sulla mancanza di informazioni, ci ha rivelato – prosegue - che i lavori sono della Provincia di Viterbo, con segnalazione di interruzione apposta lo stesso giorno di inizio". 

Il tratto incriminato è stato oggetto di lavori anche a ottobre dello scorso anno.

Già allora, un’altra coppia di romani con casa a Civitella d’Agliano, si era lamentata dell’assenza di indicazioni che avvertissero, all’uscita dell’autostrada, dello stop lungo la provinciale, costringendo a macinare inutili chilometri.

Due appunto, nel giro di pochi mesi, i cantieri che hanno interessato il ponte Torrente Vezza. “Interventi distinti – specifica la Provincia – per la messa in sicurezza”. Il primo, quello di ottobre 2022, ha interessato l’impalcato, ovvero la struttura portante di cemento del ponte che si era deteriorata. Il secondo, quello in corso, riguarda il rifacimento dei cordoli laterali e prevede anche l’installazione delle barriere. Entrambi finanziati dal ministero dei Trasporti, rispettivamente per 110.600 euro e 350mila euro.

Sulla polemica degli avvisi in ritardo, da Palazzo Gentili smentiscono: “L’ordinanza è stata emessa il 10 luglio, entro 48 ore dall’inizio dei lavori che sono stati poi rinviati perché – specificano da via Saffi – i commercianti della zona hanno chiesto di rinviarli al periodo clou delle ferie, quando la clientela cala, per arrecare loro meno disagi”. Forse, però, qualche cartello in più per indicare tragitti alternativi sarebbe utile. 

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