Ufficiale no vax prende a testate la moglie, condannato

Aula
di Maria Letizia Riganelli
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Giovedì 15 Dicembre 2022, 05:20

Urla alla moglie «Sei un parassita, una mantenuta» e poi la prende a testate sul naso, ufficiale delle forze armate assolto per maltrattamenti in famiglia e condannato a 4 mesi per lesioni. La sentenza è arriva ieri nel pomeriggio dopo un dibattimento durato due anni. L’uomo, assistito dall’avvocato Marco Valerio Mazzatosta, è stato trascinato a giudizio dalla sue ex moglie che a primavera del 2019, stanca di continuare a sopportare in silenzio ha deciso di denunciarlo.

«Il 7 maggio 2019 - ha spiegato la donna in aula durante la prima udienza - sono andata in ospedale dopo che lui, al termine di una discussione per il cambio di un paio di pantaloni per nostro figlio, mi ha preso a testate. Ho avuto paura e alla fine mi sono convinta e ho presentato denuncia in Questura». La donna durante la sua deposizione raccontò di anni di vessazioni psicologica, dovute sopratutto al fatto che l’ex marito col tempo era diventato un no vax. «Era il 2016 e io volevo vaccinare nostro figlio. Ma lui, no vax, non era d’accordo. Sono dovuta ricorrere a un giudice per far fare le vaccinazioni tra l’altro obbligatorie».

A fornire una versione diversa della storia ci ha pensato l’imputato durante l’interrogatorio. «Ho perso la testa e le ho dato una testata.

La situazione non era più tollerabile. C’è stato un unico episodio di violenza avvenuto a maggio ed è maturato in un clima di grande frustrazione psicologica. E’ stato il culmine di una violenza verbale messa in atto dalla mia ex moglie. Quel giorno insultava me e tutti i membri della mia famiglia, sbatteva sui mobili. Io per preservare il bambino mi sono chiuso in camera ma lei non smetteva così ho preso il bimbo in braccio e mi sono diretto alla porta. Lei come una furia si è messa in mezzo. Così le ho dato una testata».

La donna per la testata ebbe 20 giorni di prognosi. E dopo la denuncia fu affidata al percorso rosa e poi all’associazione contro la violenza di genere Erinna. La vittima per questo procedimento non si è mai costituita parte civile. L’imputato per la sentenza di condanna non sconterà nulla, il collegio lo ha condannato a 4 mesi ma con pena sospesa e non menzione. Tra 90 giorni le motivazioni.

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