Inizio dell’anno col botto per la pandemia: i dati del 2 gennaio sono i più alti di sempre nella Tuscia. Se a Natale si era toccato il record di 258 casi in un giorno, ieri questo traguardo è stato scavalcato dai 279 positivi scoperti dalla Asl, per un totale che schizza a 3.232. Un numero che, tra l’altro, appare sottostimato.
Il 30 dicembre, infatti, il presidente della Regione Lazio, Nicola ZIngaretti, ha stabilito tramite ordinanza che basta un test antigenico rapido positivo per risultare tra i contagiati, senza più bisogno della conferma da parte del molecolare.
Lo rileva il Comune di Soriano nel Cimino che, nel commentare l’aumento delle positività in paese, registra sul proprio sito: “Con l’entrata in vigore dell’ordinanza rimane difficoltoso comunicare da parte della Asl i dati reali da quelli che risultano comunicati dalle strutture private e dalle farmacie. Pertanto, può accadere che alcuni casi di positività non siano stati ancora resi noti ufficialmente dall’azienda sanitaria”.
Insomma, nei prossimi giorni il combinato disposto dei cenoni di Capodanno e l’arrivo di dati non ancora trasmessi potrebbe provocare un’ulteriore impennata della curva. Spicca dall’ultimo bollettino anche la concentrazione dei nuovi casi: i 279 positivi si trovano in appena 17 comuni, mentre nei giorni scorsi erano coinvolti più del doppio (maglia nera a Viterbo con 58, seguita da Civita Castellana con 46. Orte con 26, Nepi con 24, Gallese con 14 e Ronciglione con 13).
Con l’aumentare dei numeri cresce la preoccupazione per il ritorno sui banchi, ormai prossimo. Proprio a Nepi il sindaco Franco Vita è pronto a intervenire: “D’intesa con l’assessore alla sanità Ciavatta – annuncia - stiamo valutando di invitare tutti gli alunni a sottoporsi volontariamente a un tampone antigienico con costo a carico del Comune. In tal modo, potremo individuare eventuali focolai di contagio. Parimenti, con le associazioni di volontariato stiamo verificando la possibilità di eseguire il vaccino Covd tramite i medici di famiglia locali”.