«Viterbo fra le aree di crisi complesse»: la Cisl rilancia la proposta dei sindacati

Fortunato Mannino, segretario Cisl
di Federica Lupino
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Martedì 19 Giugno 2018, 19:05
«Inserire Viterbo fra le aree di crisi complesse». È la richiesta avanzata dal segretario della Cisl, Fortunato Mannino, che insieme a Cgil e Uil chiede l'apertura di un tavolo ad hoc in Regione. «Purtroppo, la crisi economica che ha investito l’intero Paese, nella nostra provincia - ricorda Mannino - ha determinato una recessione economica e una perdita di posti di lavoro che hanno avuto un impatto notevole sul tessuto sociale locale». Tra gli esempi citati quello dell’azienda Maico di Orte, chiusa come l’ex Alta di Bagnoregio, oltre alle difficoltà di molte imprese del distretto di Civita Castellana  o le preoccupazioni dei lavoratori della Unopiù che a settembre non potranno più usufruire degli ammortizzatori sociali.

«Le aziende sopra elencate, con l’indotto che generavano, sono - continua il segretario della Cisl - solo quelle più rappresentative della produttività viterbese sviluppata anche da una miriade di altre più piccole ditte, aziende e fabbriche che hanno affrontato questo lungo e difficile periodo economico. A onor del vero, in questi ultimi mesi si è registrata una piccola ripresa, lenta e di modeste dimensioni ma che comunque infonde fiducia. Per potenziare questa crescita, per non perdere le opportunità di rilancio che si potranno cogliere, la Cisl di Viterbo, attraverso le proprie strutture territoriali e regionali, chiede che possa aprirsi un tavolo di confronto con la Regione Lazio».

Se la Tuscia venisse inserita fra le aree di crisi complessa avrebbe accesso a benefici, investimenti e ammortizzatori sociali. «Per raggiungere questo importante risultato, la Cisl confida anche - conclude Mannino - nell’impegno dei parlamentari eletti nel nostro territorio e auspica che la nuova amministrazione comunale, che fra pochi giorni si insedierà, possa far sua questa iniziativa».
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