Giovanni Motisi, la polizia ha diffuso il nuovo identikit dell’ultimo grande latitante protagonista della fase stragista di Cosa nostra. Motisi, irreperibile dal 1998, è stato inserito nell’Elenco dei latitanti di massima pericolosità» del «programma speciale di ricerca» del Ministero dell’Interno. Proseguono quindi senza sosta le indagini della polizia, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, finalizzate alla sua cattura. Per tale scopo, vengono adoperate anche le più moderne tecnologie investigative, tra cui quella della rielaborazione della fisionomia del volto con il sistema «Age progression».
Il nuovo identikit
La tecnica Age progression consistente nell’invecchiamento fisionomico progressivo, partendo dalla studio e dall’attualizzazione di alcuni specifici profili antropometrici che caratterizzano la famiglia di appartenenza del ricercato.
Motisi, chi è
Reggente del mandamento Pagliarelli, secondo il pentito Angelo Casano, subentrò al boss Nino Rotolo, costretto ai domiciliari. Ha rimpiazzato lo zio Matteo Motisi come capo dell'omonimo clan: attualmente è considerato uno dei più potenti capi mafiosi di Palermo. Motisi, dopo la cattura di Marco Di Lauro e Matteo Messina Denaro, è diventato il latitante più pericoloso e ricercato d'Italia. Dal '98 è ricercato per omicidio, dal 2001 per associazione di tipo mafioso, e dal 2002, per strage. Killer di fiducia di Totò Riina, secondo le dichiarazioni di Calogero Ganci, collaboratore di giustizia, era presente in Cosa Nostra nel momento in cui si era discusso di assassinare il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa. Per gli inquirenti si sarebbe avvicinato all'ala moderata di Cosa nostra guidata da Bernardo Provenzano. Venne condannato all'ergastolo per l’omicidio del commissario Giuseppe Montana, ucciso il 28 luglio 1985. Promossa dall'Europol, nel 2016 la sua figura venne inserita nella lista dei criminali più ricercati d'Europa.