Antonello Iannarilli ha varato il piano di risanamento dell'ente, in base al quale si avranno tre mesi di tempo per definire la propria posizione altrimenti partirà la procedura di decadenza dall'alloggio. L'atto permette ai morosi di regolarizzare i debiti maturati fino al 30 aprile, ricalcolando e rinegoziando l'importo. Ma se chi è in debito non aderirà, partirà la riscossione coattiva e soprattutto la procedura di decadenza con perdita dell'alloggio. Il pagamento di quanto dovuto sarà dilazionabile in base alle fasce di reddito, previo il pagamento dell'acconto. Le fasce più deboli sono esentate anche dall'acconto.
«Ad oggi - ha dichiarato il Commissario Antonello Iannarilli - oltre il 60% dell'utenza ha maturato una morosità che spesso arriva a diecimila euro.
«Siamo di fronte ad una situazione sconcertante - ha sottolineato Iannarilli - perché in passato non si è agito con i debitori, aggravando il buco di bilancio e creando il convincimento errato che si può vivere gratis in una casa popolare».
L'Ater, come riportato oggi da Il Messaggero, rischia il dissesto dei conti poi a causa della sentenza emessa in queste ore dalla sezione Civile del tribunale di Frosinone. Ha accolto il ricorso dell'ex direttore Nicoletta Paniccia e dell'ex direttore Generale Alfio Montanaro, licenziati durante la precedente gestione con l'accusa di avere percepito in maniera indebita alcune somme, per un totale di 200mila euro (lei) e di averle materialmente erogate (lui). Il Tribunale ha stabilito che l'ex direttore non deve restituitire alcunché in quanto quelle somme erano dovute e previste da un documento siglato dall'ex presidente Sergio Cippitelli che le dilazionava in un anno e mezzo per non mettere in difficoltà l'ente.