Frosinone, stimoli magnetici al cervello per curare la ludopatia. La Asl: «Sì allo studio, saranno attivati due ambulatori»

La tecnica innovativa di cui ha parlato anche Fedez: l'ha utilizzata per la depressione

Frosinone, stimolazione magnetici al cervello per curare la ludopatia.
di Pierfederico Pernarella
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Lunedì 6 Maggio 2024, 07:00 - Ultimo aggiornamento: 13:15

Se la dipendenza dal gioco altera il comportamento del sistema nervoso del cervello, perché allora non intervenire direttamente su quello? La Asl di Frosinone per curare i ludopatici, i “drogati” di azzardo, oltre ai farmaci e ai consulti psicologici, intende mettere in campo una terapia sperimentale in grado d’intervenire alla radice del problema. Si chiama Stimolazione magnetica transcranica e consiste nell’indurre attività elettrica nel cervello attivando un campo magnetico. Detta così, potrebbe fare una certa impressione. E invece è un trattamento indolore e per nulla invasivo, al contrario invece di quanto accade con le cure a base di farmaci.

IL PIANO CONTRO L’AZZARDO

Dell’introduzione di questo nuovo tipo di cura se ne parla nel Piano locale di contrasto al gioco d’azzardo 2023-2025 aggiornato di recente dal Dipartimento di Salute Mentale e delle Patologie da Dipendenza. La stimolazione magnetica transcranica è stata sviluppata a metà degli anni Ottanta, ma è da una decina di anni che la letteratura scientifica se ne sta occupando più diffusamente. Di recente dei benefici dei questo tipo di trattamento ne ha parlato anche il cantante Fedez che si è sottoposto alla stimolazione magnetica per curare la depressione.

Può essere utilizzata anche per altri disturbi compulsivi (quelli legati al cibo, ad esempio), così come per la riabilitazione dopo un ictus. Questo perché l’attività del cervello che regola desideri e comportamenti è di tipo elettrico. Nelle settimane scorse ad avviare un progetto in tal senso è stata la Asl di Aosta.

COME FUNZIONA

Ma come funziona? Il campo magnetico viene generato facendo passare la corrente elettrica in una bobina a spirale che viene appoggiata su alcune parti del cranio, in particolare quella frontale laterale che regola i meccanismi legati alle dipendenze.

Inviando questi impulsi magnetici al cervello, si legge nel piano della Asl di Frosinone, «è possibile provare a scardinare gli schemi di funzionamento neurale che codificano il desiderio della sostanza e i comportamenti di ricerca e uso nelle dipendenze».

Nei casi di dipendenza, come quello del gioco d’azzardo, si diventa molto impulsivi, si perde la capacità di controllo delle proprie azioni, si cerca in continuazione e in maniera compulsiva una ricompensa al proprio desiderio. Tutti comportamenti che dipendono dai circuiti neurali del cervello alterati dall’assuefazione. Il gioco d’azzardo, è stato dimostrato da numerose ricerche scientifiche, si comporta come qualsiasi altra droga, seppure non sia presente una sostanza. E questo perché dipende dai meccanismi del cervello, in particolare nell’area che regola la ricerca di gratificazione, compromessi dall’uso continuato di sostanze o di comportamenti che, come il gioco, alimentano la dipendenza.

La Stimolazione magnetica consente di intervenire sui questi circuiti, riducendo la ricerca compulsiva di desiderio di gioco e quindi dando modo ai ludopatici di riprendere il controllo dei propri comportamenti.

STUDIO REGIONALE

Il trattamento, si spiega nel piano della Asl di Frosinone, partirebbe come studio sperimentale riattivando due ambulatori specialistici per la cura del disturbo da gioco d’azzardo e avrebbe una valenza regionale nell’ambito della Formazione sul gioco d’azzardo di cui la Asl di Frosinone è ente attuatore insieme a quelle di Roma 1. Roma 4 e Rieti.

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