Mof, interdittiva antimafia alla ditta di “Ceppo”

Il 37enne coinvolto nell’inchiesta antidroga di aprile che aveva portato all’arresto di 13 persone

foto controlli mof
di Stefano Cortelletti
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Mercoledì 8 Maggio 2024, 10:05

Via dal Mercato ortofrutticolo di Fondi per un anno, nessun rapporto con la pubblica amministrazione. Interdittiva antimafia per la ditta individuale del 37enne di Fondi Armando Ciccone detto Ceppo o Piffone, arrestato all'inizio di aprile in un'operazione antidroga condotta dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Latina, insieme alla compagnia di Terracina. L'uomo, che svolge attività di mediazione al mercato ortofrutticolo di Fondi, è accusato di far parte di una associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti aggravata dall’uso delle armi, estorsione, autoriciclaggio e trasferimento fraudolento di beni.

A emettere l'interdittiva è stata la prefettura di Latina, sulla base del protocollo d'intesa sottoscritto nel 2017 e rinnovato nel 2022 con il Centro agroalimentare all’ingrosso di Fondi per consolidare le azioni di tutela e salvaguardia delle attività economiche presenti nel Mercato ortofrutticolo, rilanciando anche l’immagine pubblica di una realtà produttiva fiore all'occhiello dell'economia pontina che in passato ha fatto “gola” alla criminalità.

L’interdittiva non riguarda Ciccone come persona fisica, ma come ditta individuale che opera all’interno del Mof e indiziata di possibili interferenze nell’economia legale del Mercato ortofrutticolo.

“Ceppo” è finito nella maxi inchiesta che ha portato all’arresto di 13 persone accusate a vario titolo di gestire lo spaccio nell’area della Piana anche con modalità violente.

Secondo le indagini, tutti gli spacciatori di Fondi erano costretti ad acquistare la droga dal gruppo altrimenti avrebbero dovuto pagare ingenti somme e, in molti casi, subivano aggressioni, incendi di auto e altre ritorsioni.

Nella notte del 31 marzo 2019, ad esempio, fu incendiata una Porsche Macan da 60mila euro di un uomo già più volte picchiato perché accusato di spacciare droga non acquistata dal gruppo. In un’altra occasione il gruppo prese di mira un altro spacciatore accusato di rifornirsi solo parzialmente da loro, accusa confermata dopo un maxi sequestro di 18 kg di droga a carico del fratello che fu arrestato. A quel punto l’uomo fu minacciato di morte e costretto a rifugiarsi in Thailandia per sfuggire al gruppo di Fondi. Tornò i Italia soltanto dopo aver concordato un pagamento di 15.000 euro. Da quella indagine i carabinieri riuscirono a ricostruire, tassello dopo tassello, i ruoli e le attività del gruppo a Fondi. C’era anche una notevole disponibilità di armi, usate in un’occasione, nel 2020, durante una sparatoria per un regolamento di conti tra gruppi rivali, fortunatamente senza feriti.

L’interdittiva dimostra che il protocollo tra Prefettura e Mof sta funzionando bene.

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