Casa popolare negata al figlio della consigliera, il sindaco di Patrica: «Minacce e insulti». Lei: «Non è vero, lo denuncio»

Mercoledì l'incontro in Prefettura dopo la denuncia del primo cittadino: "Temo per la mia persona"

Il sindaco di Patrica Lucio Fiordalisio
di Emiliano Papillo
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Venerdì 17 Maggio 2024, 07:00

Non viene assegnata la casa popolare al figlio della consigliera comunale Rossana Antonucci, scoppia il caso a Patrica. Il sindaco Lucio Fiordalisio, su Facebook, parla di Far West e annuncia che nei prossimi giorni verrà ricevuto in Prefettura: «Temo per la mia incolumità», scrive. La consigliera Antonucci, che siede tra i banchi dell’opposizione, replica che si sarebbe trattato di semplici rimostranze per un diritto negato. Ma andiamo con ordine.

LA DENUNCIA

I fatti sono avvenuti mercoledì. A raccontarlo è il sindaco Fiordalisio sulla propria pagina Facebook: «Scene da Far West presso le case popolari. Un consigliere comunale di opposizione, dimenticando il ruolo istituzionale che ricopre e che dovrebbe essere a servizio della comunità, ha tentato in tutti i modi di bloccare l' assegnazione di un alloggio popolare per interessi personali». Il primo cittadino non fa nomi, ma in poco tempo si capisce chi è il consigliere: Rossana Antonucci.

Stando a quanto racconta Fiordalisio su Facebbok sarebbe successo un pandemonio: «Urla, minacce ed insulti ai dipendenti presenti e al sottoscritto reo di aver semplicemente eseguito il proprio ruolo. Nei giorni precedenti, lo stesso consigliere era salito presso gli uffici comunali inveendo e aggredendo verbalmente altri dipendenti». Il sindaco dice che i dipendenti comunali sono rimasti «scossi» e poi aggiunge: «Sono molto preoccupato per la mia incolumità, anche perché nei giorni precedenti, personaggi noti alle forze dell'ordine, pensando di non essere visti, si aggiravano con fare sospettoso nei pressi della mia abitazione. Dopo anni in cui abbiamo subito di tutto, denunce, esposti, illazioni, provocazioni, calunnie e tanto altro, oggi si è raggiunto l'apice della vergogna. Non c'è più la serenità per amministrare in queste condizioni, motivo per cui ho chiesto un incontro urgente al Prefetto. Esporrò i gravi episodi ed il clima con cui si è costretto ad operare anche al Questore». L’incontro in Prefettura si terrà mercoledì.

LA REPLICA

La consigliera Antonucci smentisce la ricostruzione del sindaco e annuncia querela per le affermazioni del primo cittadino: «Mai ho proferito urla, minacce ed insulti al personale dipendente, del quale ho profondo rispetto, né a nessun altro, e men che meno ho tentato di bloccare l'assegnazione dell'alloggio Ater. A riguardo della quale, ho fatto rituale accesso agli atti, ed ho già provveduto a chiedere alle autorità competenti la verifica della regolarità della procedura seguita». Il figlio della consigliera è stato escluso dall’assegnazione dell’alloggio: «Ne aveva diritto, abbiamo i documenti», dice.

Poi l’esponente di minoranza prosegue: «La strumentalizzazione del sindaco sembra piuttosto la preparazione della strada verso la fuga dalla responsabilità di amministrare Patrica: un momento che il nostro Paese aspetta da tempo».

Quindi la Antonucci annuncia: «Ovviamente, il Sindaco sarà chiamato a rispondere davanti alle autorità competenti di queste frasi che hanno gettato fango sulla mia persona, sulla mia famiglia e sull'intero nostro amato paese di Patrica, che per fortuna nulla a che fare con la realtà che il sindaco, per le sue esigenze di nascondere la sua cattiva amministrazione, ha descritto».

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