Selfie nell’ex fabbrica: 18enne cade per 6 metri. «Vivo per miracolo»

Selfie nell’ex fabbrica: 18enne cade per 6 metri. «Vivo per miracolo»
di Flaminia Savelli
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Domenica 12 Maggio 2024, 06:30

Una bravata che sarebbe potuta finire in tragedia. Un gruppo di ragazzi è entrato nella notte tra venerdì e sabato nell’ex fabbrica di penicillina Leo lungo la via Tiburtina a Ponte Mammolo, lo stabile più volte sgomberato. I giovani hanno raggiunto l’ultimo piano di una delle ale dello stabile quando il pavimento del solaio ha ceduto. Uno dei ragazzi, romano di 18 anni, è precipitato per sei metri. Il volo è terminato in uno dei primi piani della struttura: i compagni hanno subito allertato i soccorsi. Sul posto sono intervenuti i sanitari del 118 che hanno soccorso e trasferito il ferito in codice rosso al pronto soccorso del policlinico Umberto I. Sono quindi intervenuti i vigili del Fuoco e i carabinieri di San Basilio.

I militari hanno a lungo ascoltato gli amici del ferito che in evidente stato di choc hanno raccontato quanto avvenuto: «Volevamo scattare delle foto, dei selfie, da pubblicare poi sui nostri canali social» avrebbero ammesso. Intanto il ragazzo ferito e trasportato in ospedale ha riportato la frattura di diverse costole ma non è in pericolo di vita.

LO STABILE ABBANDONATO

Non è il primo grave episodio nello stabile abbandonato dal 2006 e che, a più riprese, è stato sgomberato (l’ultimo maxi blitz nel 2022). Costruito a partire dalla seconda metà degli anni Quaranta e inaugurato nel 1950, è finito all'asta.

Posto sotto sequestro nel 2015 e poi dissequestrato nel 2018, vale per il Tribunale di Spoleto – che ne ha curato il fallimento - 26 milioni e mezzo di euro.

Ma le condizioni in cui si trova il fabbricato sono disastrose: occupata da senza fissa dimora e dai pusher della zona, negli anni è diventata una polveriera pronta a esplodere. Ancora invenduto, per l'ex fabbrica non ci sono più nemmeno i fondi con i quali l'amministrazione Gualtieri aveva ipotizzato una sua riqualificazione.

Un milione e centomila euro, proveniente da un tesoretto di 11,6 milioni di fondi stanziati dal Viminale per interventi legati alla sicurezza urbana, sono stati dirottati su altre situazioni ritenute più urgenti. A stabilirlo una memoria di giunta di inizio agosto del 2023. L’ultimo appello per una sua rinascita era arrivato dagli ex lavoratori della fabbrica: «Per l'ex Penicillina chiediamo il recupero del bene e la riqualificazione, ma soprattutto l'istituzione di un luogo che conservi testimonianze, memorie, manufatti reperibili.

La proprietà privata dell'ex fabbrica non giustifica il disinteresse dell'Amministrazione» avevano scritto in una nota resa pubblica e inoltrata alle istituzioni.

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