Il mercato del biologico nel Lazio cresce almeno del 5% ogni anno e, grazie al mondo delle mense (principalmente, quelle della Capitale), riescono a portare a Roma intorno al 40% del mercato. È questa l’analisi che fa l’Aiab, l’Associazione italiana per l’agricoltura biologica, che fa un focus sull’economia legata al settore.
L'analisi
«Sì, il mercato è profondamente sostenuto dalla ristorazione collettiva, che incide in modo importante in termini di volumi proprio al suo sviluppo.
Il rapporto
L’ottavo rapporto Foodinsider mette in luce l’equilibrio della dieta, la qualità del cibo, l’impatto ambientale del servizio mensa e la trasparenza delle ricette. La Capitale è al dodicesimo posto in Italia. Così in alto anche grazie proprio al mondo bio e all’adeguamento della qualità dei prodotti e dei principi economici basati sulla riduzione degli sprechi, sul km0 (e, quindi, sul sostegno dell’agricoltura locale). Che il mercato delle mense romane costituisca un grande settore per il bio lo dicono i numeri che, già solo per il settore pubblico, confermano quanto sia davvero rilevante. Roma Capitale ogni giorno offre il servizio di ristorazione scolastica a 150.000 bimbi che frequentano le scuole dell’infanzia, le primarie e le secondarie di primo grado, con un totale di oltre 30 milioni di pasti all’anno. Il servizio viene erogato in 730 scuole, di cui solo il 13% è un cosiddetto “terminale di consumo”, e quindi riceve pasti trasportati dalle cucine delle scuole limitrofe. Questo sta a significare, dunque, che ci sono in ogni istituto persone che preparano e allestiscono la tavola per i più piccoli. Poi, in questo mercato, ci sono tutte le mense delle istituzioni e del fitto tessuto delle imprese della Capitale, che sempre di più puntano sulla qualità dei prodotti.