Ostia, la scure dei giudici: «Il Kursaal resterà chiuso»

NOTEXT
4 Minuti di Lettura
Sabato 18 Maggio 2024, 00:44

La scure dei giudici si abbatte sugli stabilimenti di Ostia. È arrivata la sentenza del Consiglio di Stato che respinge il ricorso presentato dai gestori degli stabilimenti balneari nei confronti dei quali il Campidoglio ha fatto decadere le concessioni. Nessuna “sospensiva” dunque per Kursaal, Sporting Beach, il ristorante Kelly’s, Jumbo Village e La Casetta. Tutti dovranno restare chiusi. Anche se i titolari degli impianti sperano in una «conciliazione stragiudiziale» che possa rimettere le cose a posto. Ma il Consiglio di Stato ha messo il punto alla vicenda e, soprattutto, l’atto arrivato ieri fa giurisprudenza.

Ostia, stabilimenti chiusi. Federbalneari: «Pronti a ridare i soldi degli abbonamenti»

GLI ATTI

Per quanto riguarda lo Sporting Beach, I giudici hanno confermato la decadenza della concessione balneare decisa a fine ottobre dal Municipio e confermata a fine aprile dal Comune a causa dei ritardi nel pagamento dei canoni dovuti al Campidoglio. «Vogliamo creare un dialogo con il Campidoglio - ha fatto sapere Massimo Muzzarelli, titolare dello stabilimento e presidente di Federbalneari - sederci a un tavolo per trovare una soluzione al problema. Perché una volta pagato il dovuto e riscontrata l’assenza di strutture abusive, requisiti indispensabili per proseguire con le attività come ha ribadito più volte dal sindaco Gualtieri, siamo in regola per poter proseguire la stagione».

DA FELLINI AL DECLINO

Niente sospensiva neanche per il Kursaal: la concessione dello storico stabilimento simbolo del Lido, entrato nella storia del cinema per essere stato il set del film “I Vitelloni” di Federico Fellini, è scaduta e la società ha un debito con il Municipio di oltre 800mila euro per i canoni non pagati dal 2016 al 2019, risalenti alla precedente gestione. I giudici hanno infatti respinta la domanda cautelare proposta dalla Kursaal del Lido di Castel Fusano s.r.l. di sospendere l’efficacia della decadenza della concessione. E la determina della decadenza resta vigente. Dal canto suo, il Campidoglio rimane inamovibile nella sua posizione: «Le sentenze vanno rispettate - fanno sapere fonti capitoline - il percorso intrapreso è irreversibile. Di sicuro, ciò che conta è far prevalere l’interesse pubblico». E fermare l’emorragia di insolvenze nelle casse del Campidoglio e dello Stato. «Non è più tollerabile che il demanio sia diventato competenza della giustizia amministrativa e non delle amministrazioni, incapaci di concertare una politica di gestione del bene pubblico - fa sapere in una nota l’associazione Labur - Sarebbe stato opportuno, a partire già dal 2020, che il Comune avesse avviato trattative stragiudiziali per riscuotere quanto dovuto dai concessionari. Invece calcoli errati sulla valenza turistica (che, per gli effetti erosivi, è «normale» e non «alta») hanno finito per creare contenziosi, con la conseguenza che ora il Consiglio di Stato ha annullato di fatto, per tutti gli stabilimenti, gli ordini di introito dei canoni demaniali a partire dal 2016. Lo Stato non solo non incasserà ma dovrà anche restituire quanto recepito».

TASK FORCE

Roma Capitale non ha intenzione di stare a guardare. Dai corridoi di palazzo Senatorio trapela l’indiscrezione che il Campidoglio stia preparando una vera e propria task force della polizia locale per far rispettare leggi e sentenze, compresi i provvedimenti di sgombero per chi non ha più i titoli a restare aperto. Provvedimenti che da amministrativi rischiano di diventare penali. L’accusa potrebbe essere per gli irregolari: «occupazione abusiva di area demaniale marittima». Una lunga scia di operazioni e sequestri che potrebbe coinvolgere almeno altri 40 stabilimenti del Lido che presentano situazioni analoghe: concessioni scadute e non più prorogabili e debiti per canoni annuali. Intanto, restano chiusi ancora per questo fine settimana i chioschi di Castel Porziano e Capocotta. In quest’ultimo caso, si stanno registrando ritardi per l’assegnazione delle strutture: «Non apriranno prima di giugno». E, intanto, dal 15 maggio sono anche senza sorveglianza. Stop ai turni di guardia dei vigili urbani: ora i chioschi e le dune sono davvero a rischio.

Mirko Polisano

© RIPRODUZIONE RISERVATA

© RIPRODUZIONE RISERVATA