Ossessione viso, la pelle perfetta dà dipendenza: l'allarme dei dermatologi per la dermorexia

Riguarda giovani e no: è la dermorexia, la cura eccessiva dell’epidermide del volto. Gli esperti a congresso: «Attenzione alle allergie da contatto»

Ossessione viso, la pelle perfetta dà dipendenza: l'allarme dei dermatologi per la dermorexia
di Carla Massi
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Martedì 21 Maggio 2024, 21:57

Una vera dipendenza. Dentro ci sono caduti gli adolescenti ma anche adulti maturi. Si guardano allo specchio, scrutano ogni dettaglio del viso, dalla ruga alla piccola macchia, e ossessivamente ricorrono a creme, maschere, peeeling, sieri. Una cura della pelle che, appunto, si trasforma in autentica dipendenza. Il suo nome: dermorexia o cosmeticoressia. Come la cultura della dieta oltre ogni limite, l’ortoressia. Il disturbo alimentare che rende il cibo sano un’ossessione. Quel particolare disturbo del comportamento alimentare, dunque, di cui soffre chi, nell’intento di ottenere una dieta che sia il più possibile sana, con un comportamento di tipo ossessivo finisce, invece, per ottenere l’effetto opposto.

IL DISAGIO

Negli studi dei dermatologi non sembra essere più una novità.

Gli specialisti, oltre ad elencare i danni di questa pratica sulla pelle, la raccontano come un profondo segno di disagio. L’ossessione, sembra, (forse solo temporaneamente) fermarsi quando si presentano i problemi seri. Perché i prodotti sono stati mischiati in malo modo generando reazioni allergiche e ridotto il loro viso o il loro corpo in un rosario di guai. Con esiti anche difficili da cancellare. Da ricordare, per esempio, che quando la barriera cutanea viene danneggiata, non riesce a trattenere l'umidità e a bloccare anche le sostanze irritanti. Ciò può portare o peggiorare condizioni come acne, eczema, rosacea e psoriasi. Un'esagerazione tra estetica e cura di sé che porta a sfiora il disturbo psichico. Uno studio pubblicato dalla National Library of Medicine negli Usa vuole dimostrare come queste abitudini possono essere inquadrate come vere e proprie dipendenze nel campo della cosmesi. L'uso eccessivo, ripetuto e persistente di sostanze diverse per la cura del viso e del corpo, fanno sapere gli specialisti della Società Italiana di Dermatologia e Malattie Sessualmente Trasmesse (Sidemast) che la prossima settimana, si riuniranno per il loro congresso annuale. «A preoccupare noi esperti, non è solo l'ossessione per l'uso smodato di prodotti di cosmesi ma soprattutto la richiesta di filler e di tossina botulinica tra i ragazzini che li porterà negli anni a chiedere sempre di più - spiega Giuseppe Argenziano, ordinario e direttore Clinica Dermatologica della Università della Campania Luigi Vanvitelli e presidente Sidemast - In generale, i rischi per la salute nell'uso eccessivo e soprattutto nella stratificazione dei prodotti possono essere dermatiti o allergie da contatto, causate spesso dall'applicazione di più principi attivi non adatti alla propria tipologia di cute. Penso anche a trattamenti invasivi come gli scrub o i peeling che a lungo andare provocano l'assottigliamento dello strato corneo rendendo la pelle più fragile e soggetta a infezioni. In realtà la pelle non ha bisogno di essere ripristinata. Va semplicemente lavata, curata, idratata».

CORREZIONI

Il cambiamento naturale della pelle, tra gli adolescenti, si vede come un’imperfezione che necessita una correzione immediata e a tutti i costi. I millennials hanno riempito i ripiani del bagno con decine di prodotti per la cura del viso e del corpo. Spuntano anche degli anti-invecchiamento da adulti considerati buoni strumenti di prevenzione. Un gioco? Niente affatto. Sui social spuntano video sempre più professionali in cui ragazzine danno consigli e fanno pubblicità. I tutorial per il make up dilagano. Ecco la nuova moda-ossessione delle bambine, anche sotto i dieci anni, per la cura della pelle. Si tratta di baby influencer che si truccano e adottano abitudini tipiche degli adulti sponsorizzate sui social. Le preadolescenti di oggi usano cosmetici come un adulto mentre al di sotto di una certa età si dovrebbero usare i prodotti formulati appositamente per bambini. Non a caso, gli esperti hanno lanciato un allarme: negli ultimi tempi sono aumentate le dermatiti da contatto, le sensibilità cutanee e l’acne in età adulta.«Solo dopo i 30 anni - aggiunge Argenziano si possono pure usare prodotti per cercare di contrastare gli effetti dell’invecchiamento cutaneo ma senza esserne ossessionati». Non solo adolescenti, dunque. Anche tra i grandi, donne e uomini, la cura oltre ogni limite della pelle sembra aver preso piede.

LA CURIOSITÀ

Curiosità rilevata dai dermatologi: meno attenzione viene invece riservata alla pelle quando si parla di sole. Dall’uso della crema al lettino abbronzante che dovrebbe essere cancellato dalle nostre scelte. Da una parte, dunque, cresce l’attenzione per il siero o il peeling capace di contrastare segni e rughe e dall’altra ci si dimentica di proteggere viso e corpo. «Si va in vacanza al sole - spiega Maria Concetta Fargnoli - vicepresidente Sidemast e ordinario di Dermatologia all’Univesità dell’Aquila - spesso più volte all’anno. Questo comportamento è profondamente radicato, sarà difficile da modificare e tale cambiamento potrà richiedere decenni. Dobbiamo iniziare con messaggi chiari e inequivocabili, sicuramente radicali, ma che andrebbero inclusi nell’attività educazionale per il paziente». 

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