Una vera dipendenza. Dentro ci sono caduti gli adolescenti ma anche adulti maturi. Si guardano allo specchio, scrutano ogni dettaglio del viso, dalla ruga alla piccola macchia, e ossessivamente ricorrono a creme, maschere, peeeling, sieri. Una cura della pelle che, appunto, si trasforma in autentica dipendenza. Il suo nome: dermorexia o cosmeticoressia. Come la cultura della dieta oltre ogni limite, l’ortoressia. Il disturbo alimentare che rende il cibo sano un’ossessione. Quel particolare disturbo del comportamento alimentare, dunque, di cui soffre chi, nell’intento di ottenere una dieta che sia il più possibile sana, con un comportamento di tipo ossessivo finisce, invece, per ottenere l’effetto opposto.
IL DISAGIO
Negli studi dei dermatologi non sembra essere più una novità.
CORREZIONI
Il cambiamento naturale della pelle, tra gli adolescenti, si vede come un’imperfezione che necessita una correzione immediata e a tutti i costi. I millennials hanno riempito i ripiani del bagno con decine di prodotti per la cura del viso e del corpo. Spuntano anche degli anti-invecchiamento da adulti considerati buoni strumenti di prevenzione. Un gioco? Niente affatto. Sui social spuntano video sempre più professionali in cui ragazzine danno consigli e fanno pubblicità. I tutorial per il make up dilagano. Ecco la nuova moda-ossessione delle bambine, anche sotto i dieci anni, per la cura della pelle. Si tratta di baby influencer che si truccano e adottano abitudini tipiche degli adulti sponsorizzate sui social. Le preadolescenti di oggi usano cosmetici come un adulto mentre al di sotto di una certa età si dovrebbero usare i prodotti formulati appositamente per bambini. Non a caso, gli esperti hanno lanciato un allarme: negli ultimi tempi sono aumentate le dermatiti da contatto, le sensibilità cutanee e l’acne in età adulta.«Solo dopo i 30 anni - aggiunge Argenziano si possono pure usare prodotti per cercare di contrastare gli effetti dell’invecchiamento cutaneo ma senza esserne ossessionati». Non solo adolescenti, dunque. Anche tra i grandi, donne e uomini, la cura oltre ogni limite della pelle sembra aver preso piede.
LA CURIOSITÀ
Curiosità rilevata dai dermatologi: meno attenzione viene invece riservata alla pelle quando si parla di sole. Dall’uso della crema al lettino abbronzante che dovrebbe essere cancellato dalle nostre scelte. Da una parte, dunque, cresce l’attenzione per il siero o il peeling capace di contrastare segni e rughe e dall’altra ci si dimentica di proteggere viso e corpo. «Si va in vacanza al sole - spiega Maria Concetta Fargnoli - vicepresidente Sidemast e ordinario di Dermatologia all’Univesità dell’Aquila - spesso più volte all’anno. Questo comportamento è profondamente radicato, sarà difficile da modificare e tale cambiamento potrà richiedere decenni. Dobbiamo iniziare con messaggi chiari e inequivocabili, sicuramente radicali, ma che andrebbero inclusi nell’attività educazionale per il paziente».