Aldo Spinelli era diventato «ingestibile», al punto che più volte si era pensato di «mettergli un amministratore di sostegno»: questo il ritratto che Roberto Spinelli fa del padre davanti al giudice per le indagini preliminari del caso Genova. «Dopo la scomparsa di mia madre era impossibile gestirlo. Era una situazione in cui più volte abbiamo pensato di mettergli l'amministratore di sostegno», tanto che i suoi legali hanno chiesto allo psichiatra Marco Lagazzi di svolgere alcuni accertamenti sulla salute psicofisica dell'84enne "zar" del porto.
Spinelli, il figlio Roberto parla dei rapporti di Aldo con Toti e Signorini
Sui rapporti col governatore Giovanni Toti, «mio padre non riusciva a capire che non si poteva fare», racconta Spinelli jr al giudice, parlando di una situazione da «far west», con il padre che continuava a disattendere i suoi consigli. E comunque era «Toti che lo chiamava» quando c'erano «situazioni elettorali o delle cene», sostiene.
Al gip, inoltre, Roberto Spinelli riferisce dei rapporti tra l'ex patron del Genoa e del Livorno e il presidente dell'Autorità portuale Paolo Signorini. «Lui ha trovato in questo Signorini un supporto - racconta -.
Aldo Spinelli alla giudice: «Signorina voglio parlare». E lei lo gela: «Se vuole mi chiami dottoressa»
«Io voglio parlare, non me ne frega niente», ha detto l'imprenditore ai domiciliari contro il parere del suo avvocato che gli aveva raccomandato di avvalersi della facoltà di non rispondere anche per via della glicemia molto alta. «Ma non vuol dire - dice Spinelli riferendosi proprio alla glicemia - io voglio parlare...non me ne frega niente...la posso misurare anche davanti a voi, però è scesa». Poco dopo l'imprenditore, come scrivono alcuni giornali, si lancia in un altro discorso che poco c'entra con l'interrogatorio. Il giudice chiede infatti dove e quando è nato e lui risponde: «Il 4 gennaio del 1940 però mi sento dell'80, non del '40». Un quarantenne e non un'ottantaquattrenne insomma, che è un fiume in piena tanto che la giudice gli ricorda: «Guardi, qui siamo in sede di interrogatorio e quindi se lei decide di rispondere deve rispondere alle domande che le vengono fatte e io ora non le ho fatto ancora nessuna domanda». E poco più avanti lo riprende di nuovo, quando Spinelli la chiama «signorina». «Guardi - risponde la gip Faggioni - io non mi chiamo "signorina", se vuole mi chiami dottoressa perché sono un giudice».